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Dopo due anni la Provincia di Bergamo pone la parola fine alla vicenda delle centraline in Val Vertova disponendo l’archiviazione e l’improcedibilita’ delle domande di concessione datate ottobre 2015.

Le istanze di concessione del 27 ottobre 2015, sospese in attesa della verifica di assoggettamento a V.I.A. chiesta il 14 aprile 2016, richiesta di verifica poi ritirata dal privato il 29 luglio, sono state ritenute da archiviare a norma di legge in virtù del fatto che il progetto preliminare, privo di attualità, non era più legato ad una procedura che giustificasse l’ulteriore prosecuzione del regime di sospensione delle istanze di concessione. E’ stato ritenuto che non vi possa essere il riconoscimento di una condizione di continuità nella validità delle richieste originarie e che con l’archiviazione delle istanze di verifica di assoggettabilità V.I.A. le documentazione prodotta dalla società cessino di produrre qualsiasi effetto. La notizia è stata accolta positivamente dal sindaco e dagli abitanti di Vertova che si sono battuti contro la realizzazione delle due centraline idroelettriche della potenza di 200KW ciascuna, che un imprenditore di Piancogno (Brescia) aveva chiesto di realizzare nella valle. Per bloccare il progetto, il “Comitato Val Vertova Bene Comune” ha raccolto più di diecimila firme. E’ stata la provincia stessa che in un documento ha dichiarato: “….improcedibili le domande di concessione di derivazione di acque superficiali ad uso idroelettrico dal torrente Vertova nei comuni di Vertova e Gazzaniga, presentate dalla società immobiliare 1°Sole S.r.l…..”.

La val Vertova è salva – ha dichiarato Rossi – su questa vicenda avevo promesso la massima attenzione, e ora possiamo dare questa buona notizia su un tema che ha visto l’impegno delle istituzioni e dei cittadini. Dalla Provincia ai Comuni fino al comitato che per primo ha dato voce ad una forte esigenza di tutela del territorio in questi mesi si è dimostrato un grande amore per un territorio che merita di essere tutelato fino in fondo. Questi mesi ci hanno insegnato che il dialogo tra enti locali e cittadini è la strada maestra per ottenere risultati importanti, e oggi possiamo festeggiare lo scampato pericolo per uno dei siti più affascinanti, se non unici, del nostro territorio”.

Ora è il momento di rilanciare – prosegue Rossi – per assicurare alla valle un futuro esente da ulteriori rischi e se possibile con una maggior valorizzazione. Ho chiesto ai Comuni e ai cittadini di far nascere dal basso una proposta per una maggior tutela. Penso in particolare ad una riserva naturale sulla quale impegnare il Parco delle Orobie che vedrà rinnovarsi il proprio consiglio di amministrazione a inizio 2017. Potrebbe essere una parte del mandato sul quale impegnare i nuovi amministratori, vincolando la loro azione ad una discussione meno partitica e più legata agli interessi del territorio. La Provincia è disponibile ad accompagnare questo percorso”,conclude il Presidente.

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