Scoperta una nuova cura che dimostra l’efficacia del farmaco biologico noto come “Anakinra” che riduce drasticamente le recidive della Pericardite idiopatica ricorrente
Bergamo, 2 dicembre 2016
La scoperta porta la firma di Antonio Brucato, direttore della Medicina interna e del Centro per lo studio e la ricerca delle malattie del pericardio del Papa Giovanni XXIII, lo studio pubblicato sul prestigioso Journal of the American Medical Association JAMA.
In che cosa consiste la malattia?
La pericardite idiopatica ricorrente si manifesta con frequenti episodi di infiammazione del pericardio, ovvero la membrana che avvolge il cuore. Il pericardio è formato da due strati di tessuto molto sottili separati tra loro da una piccola falda di liquido che ne impedisce l’attrito. Le cause della malattia sono ancora sconosciute. I sintomi comprendono dolore al torace, accumulo di liquido tra i due foglietti pericardici (che in rari casi può provocare un tamponamento cardiaco cioè una compressione del cuore) e, in una consistente percentuale di malati, febbre.
“Anakinra è un farmaco biologico utilizzato da molti anni nella terapia dell’artrite reumatoide, soprattutto nei bambini. È un inibitore naturale della interleuchina-1, una delle più potenti molecole che inducono infiammazione – spiega Antonio Brucato, primo autore dell’articolo -. Il nostro studio dimostra che è molto efficace anche nella cura della pericardite ed è sicuro. Si tratta dell’ennesimo contributo dato dal Papa Giovanni alla conoscenza e alla cura di questa patologia – continua il direttore . Infatti il motto del nostro centro specialistico è proprio “La ricerca che cura” e seguiamo ormai più di mille persone, provenienti da tutta Italia e non solo. In meno di 10 anni grazie al nostro lavoro e alla collaborazione con altri centri italiani l’approccio a questa malattia è drasticamente cambiato: in pochi anni abbiamo dimostrato la poca efficacia delle alte dosi di cortisone a favore della Colchicina e ora l’utilità della Anakinra. Possiamo dire che una malattia considerata da sempre orfana oggi non lo è più”, conclude Brucato.
Il farmaco necessita comunque di ulteriori studi per verificare i risultati e per valutare la sicurezza e l’efficacia a lungo termine. Relativamente costoso, come molti farmaci cosiddetti biologici, è indicato nelle forme più severe della malattia, quelle caratterizzate da uno spiccato quadro infiammatorio, con febbre e pleurite, che non rispondono ai trattamenti a base di cortisone e colchicina.
Lo studio pubblicato su JAMA, svolto in collaborazione con Alberto Martini, direttore scientifico dell’ospedale pediatrico Istituto Giannina Gaslini di Genova e di Massimo Imazio del Dipartimento di Cardiologia dell’ Ospedale Maria Vittoria di Torino. Con Antonio Brucato, hanno collaborato altri 5 operatori del Papa Giovanni: i medici della Medicina interna Silvia Maestroni, Davide Cumetti e Anna Valenti, la farmacista Monia Lorini e la biostatista della Fondazione per la ricerca Ospedale Maggiore di Bergamo (FROM) Alessandra Carobbio.
Tale studio ha coinvolto 21 pazienti, prevalentemente adulti e con pericardite ricorrente severa. Quelli trattati con placebo, cioè con un farmaco privo di principio attivo, sono stati 10 e 9 di loro hanno sviluppato una pericardite, cioè il 90%. Mentre quelli trattati con Anakinra sono stati 11 e solo due di loro hanno ripresentato i segni della malattia (18,2%), a fronte di eventi avversi molto contenuti (20 pazienti hanno avuto transitorie reazioni cutanee locali e nessuno ha interrotto in modo permanente il farmaco).