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16/03/2017

Così e’ stata definita dall’Unicef l’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di Bergamo per l’impegno profuso dalle strutture socio-sanitarie della Provincia orobica che hanno, come si suole dire, preso a cuore gestanti, giovani madri e neonati, mettendo in atto i migliori standard di assistenza per l’allattamento al seno.
L’ambito riconoscimento e’ arrivato dopo 3 anni di intensa attività rivolta alle cure di mamme e bambini ospiti nelle suddette strutture afferenti all’ATS. Quello di Bergamo è risultato essere il 3° centro in Lombardia e il 7° in tutta Italia per la buona formazione degli operatori sanitari, per i Baby pit stop, e grazie a un rigido percorso di qualificazione iniziato alla fine del 2013 con l’obiettivo di contribuire a favorire lo sviluppo di una cultura dell’allattamento nella comunità locale, valorizzando il diritto di ogni bambino a ricevere la migliore alimentazione possibile per la propria età. Cio’ ha dato all’Agenzia in parola l’opportunita’ di entrare a far parte del programma internazionale UNICEF e OMS di sostegno all’allattamento al seno.
Infatti, come raccomanda il documento UNICEF-OMS denominato “Strategia globale per l’alimentazione dei neonati e dei bambini”, questi ultimi dovrebbero essere allattati al seno in
maniera esclusiva fino al compimento del 6° mese di vita e il latte materno dovrebbe rimanere la prima scelta anche dopo l’introduzione di alimenti complementari (svezzamento) almeno fino a due anni di vita.
Quali sono stati i meccanismi di valutazione che hanno qualificato il Centro Bergamasco al terzo posto?
La valutazione e’ stata eseguita tramite ispezione di esperti valutatori dell’UNICEF che hanno effettuato non poche ispezioni, l’ultima delle quali e’ avvenuta giovedì 16 marzo u.s., e verificato non solo lo status delle pratiche attivate da ATS, ma anche intervistato 100 mamme del locale territorio per valutare l’assistenza globale a loro offerta dagli Operatori dei Servizi socio-sanitari bergamashi. Grazie al progetto «Comunità Amica dei Bambini per l’Allattamento Materno», articolazione italiana dell’Iniziativa internazionale «Baby Friendly Community Initiative» lanciata da UNICEF e OMS, infatti, sono stati attivati oltre 120 Baby Pit Stop in aree pubbliche in provincia di Bergamo, luoghi in cui le mamme possono comodamente allattare e cambiare i propri pargoli.

Il percorso che ha portato ATS Bergamo a ottenere tale riconoscimento si è sviluppato in 3 fasi e ha previsto la stesura di una “Politica aziendale per l’allattamento al seno e l’alimentazione dei bambini”.
La prima fase ha visto la Formazione degli operatori del Percorso Nascita;
La seconda ha comportato la verifica della qualità dell’assistenza offerta alle donne in gravidanza e alle madri;
La terza invece ha previsto gli obiettivi da raggiungere tramite l’iniziativa OMS/UNICEF, ovvero spiegare a tutte le donne in gravidanza e alle loro famiglie quali sono i benefici dell’allattamento al seno, sostenere le madri e proteggere l’avvio e il mantenimento della nutrizione al seno in maniera esclusiva fino ai 6 mesi compiuti, anche dopo l’introduzione di adeguati alimenti complementari, creando ambienti accoglienti e stimolanti.

«Siamo davvero orgogliosi del risultato conseguito – ha dichiarato la Dott.ssa Mara Azzi, Direttore Generale di ATS Bergamo – e siamo certi che il nostro impegno sarà utile a creare una cultura più diffusa dell’allattamento sul territorio. Secondo un’indagine di monitoraggio sui tassi di allattamento – ha proseguito Azzi – condotta dalla Regione nel 2012, infatti, negli ultimi anni le donne lombarde, e soprattutto bergamasche, si sono allontanate dall’allattamento materno e si riscontrano anche resistenze e pregiudizi da parte della collettività nel vedere una mamma che nutre al seno il proprio figlio. Vogliamo invece, rendere di nuovo protagonisti in senso positivo e mamme e i loro neonati, espressione delle famiglie e anima dell’intera comunità. Perciò dico “grazie” a quanti hanno lavorato al nostro fianco – ha concluso il direttore generale – e spero saranno sempre di più coloro che sceglieranno di sostenerci» –

Il riconoscimento di “Comunità Amica dei Bambini per l’Allattamento Materno” avrà una durata di 36 mesi, al termine dei quali è prevista una rivalutazione .

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