Il riconoscimento è stato fatto dal “Cepell” (Centro per il Libro e la Lettura).
Bergamo, 11 aprile 2017
La città di Bergamo è stata riconosciuta dal “Cepell” (Centro per il Libro e la Lettura), come “Città che legge”. Tale Centro promuove e valorizza le Amministrazioni comunali che svolgono con continuità, sul proprio territorio, politiche pubbliche di promozione della lettura. L’iniziativa è stata portata avanti dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo d’intesa con l’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), e ha lo scopo di sostenere la crescita socio-culturale, attraverso la lettura, come mezzo per migliorare la qualità di vita dei cittadini.
La città orobica rientra tra i 363 comuni che hanno partecipato al bando per la qualifica di Città che legge, pubblicato nel dicembre 2016. Per potere ottenere tale titolo, ossia di “Città che legge” i Comuni partecipanti devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- l’esistenza di un festival, una rassegna o una fiera in grado di mobilitare i lettori e di attivare i non lettori;
- la presenza di una o più biblioteche di pubblica lettura;
- la presenza di una o più librerie sul territorio;
- l’esistenza di iniziative congiunte di promozione della lettura tra biblioteche, scuole, librerie, associazioni;
- la partecipazione dell’Amministrazione comunale e/o di scuole, biblioteche, librerie, associazioni gravanti sul territorio comunale a uno dei progetti nazionali del Centro per il libro e la lettura.
Non a caso la città conta numerose librerie, molte delle quali indipendenti, otto biblioteche comunali, e numerose iniziative commerciali, legate alla lettura, tra le quali spicca la Fiera dei Librai, che, giunta alla 58a edizione, avrà luogo nuovamente tra il 15 aprile e il 1° di maggio pp.vv.
«Siamo contenti di poterci dire Città che legge – ha affermato l’Assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti –. Bergamo si riconferma una città viva e culturalmente attiva. Voglio ringraziare tutte quelle persone del settore – ha proseguito – librai, bibliotecari, organizzatori, etc che, con il loro impegno quotidiano, contribuiscono alla diffusione della cultura nella nostra città, e hanno reso possibile l’ottenimento di questo riconoscimento», ha concluso.