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Sono circa 10.000 i militari e le forze dell’ordine dislocate nel territorio
Taormina (ME), 25 maggio 2017

Nei giorni di venerdì 26 e sabato 27 pp.vv.si terrà a Taormina la riunione del G7. Il summit, come si sa, sarà incentrato sull’economia mondiale, la politica estera, la sicurezza dei cittadini e la sostenibilità ambientale. Olte ai sette capi di Stato delle maggiori economie mondiali (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti), parteciperanno al summit anche i vertici dell’UE, rappresentati dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker.
I’obiettivo che si prefigge di raggiungere la presidenza italiana in questo incontro sarebbe quello di “Costruire le basi di una fiducia rinnovata, e convincere gli altri Governi ad adottare politiche volte a rispondere alle aspettative dei loro cittadini”.
“…non sarà un incontro facile – spiega il presidente Paolo Gentiloni – ma l’Italia conta di far convergere, il più possibile, le varie mentalità. Il nostro Paese contribuisce alla lotta contro la povertà – prosegue – e bisogna investire in progetti che incentivano la produzione alimentare in quei Paesi africani in cui ancora parte della popolazione muore di fame”.
Si prevede un confronto difficile soprattutto con il presidente Trump, il quale ieri ha continuato ad affermare: “….rimandiamo tutti in miniera!….”. Ciò significa che ha intenzione di riaprire le miniere di carbone dismesse da parecchi anni a causa dell’inquinamento atmosferico e, soprattutto, perché dal punto di vista economico non rendevano abbastanza.
Il programma di lavoro della presidenza italiana si basa su tre pilastri:

     1. tutela dei cittadini;

     2. sostenibilità economica, ambientale e sociale e riduzione     delle disuguaglianze;

  3. innovazione, competenze e lavoro nell’era della nuova rivoluzione della produzione.

Il nostro presidente poi cerchera’ di far capire ai suoi colleghi europei che l’Italia non puo’ reggere a lungo il problema degli emigranti, e che occorre la collaborazione attiva di tutti i Paesi per un’equa distribuzione di questi ultimi. Non per caso la scelta della Sicilia è stata motivata dal nostro Governo con l’intenzione di coinvolgere l’opinione pubblica mondiale e i leader del G7 sulla vicenda delle migrazioni e dei profughi.

L’attuale incontro segue il vertice del G7 svoltosi in Giappone nel 2016 e il vertice organizzato eccezionalmente dall’UE a Bruxelles nel 2014.

I capi di Stato europei si incontrano in formato G7 da quando, nel 2014, la Russia di Putin violo’ la sovranita’ e l’integrità territoriale dell’Ucraina.

In questa vigilia del summit del G7 di Taormina, non sono mancate le polemiche sia da parte dei cittadini taorminesi, i quali in questo periodo sono rimasti “ingessati” nelle proprie case, impossibilitati a entrare e uscire dalla citta’ senza impedimenti e avere libero accesso ai parcheggi pubblici. Anche i locali commercianti, albergatori e ristoratori lamentano pochi affari per la mancanza di turisti a causa del summit che ha reso la citta’ “blindata”, presidiata da un numero ingente di militari e forze dell’ordine.

A loro si aggiungiamo anche i giornalisti che, dopo avere ottenuto il pass di accesso al G7, sono stati “depositati” come pacchi in una grande all dell’hotel Hilton di Naxos Recanati (Taormina mare), munita di tv satellitari, cuffie wi-fi per conferenze e quantaltro, non dando loro la possibilità di poter assistere agli incontri né di poter effettuate Interviste ai capi di Stato.

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Hanno dato pero’ l’opportunita’ di accesso ai fotografi e cameramen (solo se costituiti in pool), che potranno accedere al Palacongressi di Taormina tramite navetta bus. Ma la cosa che meraviglia di piu’ è stata l’ordinanza del prefetto di Messina con la quale impedisce ai treni che transiteranno dalla stazione di Giardini-Taormina il giorno 27 p.v. di fernarsi alla stazione stessa, precludendo così la possibilita’ ai giornalisti e ai pendolari che verranno da altre citta siciliane, di viaggiare in treno.

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Ingenti sono le misure di sicuezza dislocate sul territorio: circa 8000 militari, olte alle scorte, per dare il cambio a questi ultimi con le quali si arriva, all’incarica, a 10000 unità, che operano nel campo aereo, Marino e terrestre.

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E’ stato chiesto a Giuseppe Cucchiara, questore di Messina:

Dott. Cucchiara, siete pronti per affrontare un eventuale attacco informatico e/o chimico?

“Certo – ha risposto il questore – abbiamo già previsto qualcosa di simile. Da tempo abbiamo predisposto una difesa efficace per scongiurare tali attacchi.” Mah, speriamo che sia così!

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