SHARE

ospedale crema foto aerea.JPG.big

Pur percependo l’indennità accessoria di circa 1.000 euro mensili, legata al contratto di lavoro in regime intramoenia con l’Ospedale
Le fiamme Gialle gli sequestrano la somma di 180.000 euro, costituita dall’ammontare di tutte le indennità accessorie illegittimamente percepite dallo specialista dal 2005 al 2016.

Cremona, 9 agosto 2017

Un cardiologo, 50enne, in servizio presso l’Ospedale Maggiore di Crema, è stato indagato per peculato e truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale.

Sono intervenute le Fiamme Gialle della Tenenza di Crema, coordinati dal Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Cremona Dott. Puccetti, che hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo “per equivalente” fino a concorrenza dell’importo di circa 180.000,00 euro nei confronti dello specialista.

Ecco come si sono andati i fatti:

I militari, a seguito dell’operazione denominata “Cardiopalmo 2.0”, in collaborazione con la Direzione Generale dell’azienda ospedaliera, sulla base delle dichiarazioni rese da oltre 120 pazienti interrogati, e dalla documentazione da loro acquisita hanno accertato che il cardiologo in parola, pur percependo l’indennità accessoria di circa 1.000 euro mensili, legata al contratto di lavoro in regime intramoenia con l’Ospedale Maggiore di Crema, ha effettuato tra il 2005 ed il 2016 visite private, in violazione del regime di esclusività a favore dell’Ente pubblico, aggirando la struttura di accredito ospedaliera e percependo, per le stesse, compensi in nero oscillanti tra 80 e 100 euro a visita. Non solo, lo specialista visitava i pazienti utilizzando i locali ed i macchinari dell’Ospedale pubblico in cui prestava la sua opera.

Per tale reato è scattata, nei confronti del medico, la misura cautelare del sequestro per un importo di 180,000 euro, costituito dalla somma di tutte le indennità accessorie illegittimamente percepite dal 2005 al 2016. Il professionista infine, al quale è stato anche notificato l’avviso di garanzia a seguito della conclusione delle indagini preliminari, verrà segnalato alla Corte dei Conti per il danno erariale procurato all’Ente, e nei suoi confronti verranno successivamente svolti gli opportuni approfondimenti fiscali in relazioni ai compensi indebitamente percepiti. L’attività effettuata a tutela della Spesa Pubblica evidenzia ancora una volta il ruolo primario per la collettività rivestito dalla Guardia di Finanza, che svolge il proprio operato per reprimere tutte quelle condotte criminali che sono in grado di incidere negativamente sul bilancio economico nazionale.

LASCIA UN COMMENTO