Presentati i dati dell’andamento delle iscrizioni e agli esiti occupazionali post qualifica e diploma.
Bergamo 7 settembre 2017
Come ogni anno la Provincia di Bergamo avvia l’organizzazione della rete scolastica provinciale e chiama a raccolta i principali attori del territorio. Un processo che intende definire il nuovo piano sia dal punto di vista dell’offerta formativa che del dimensionamento della rete scolastica, e che dovrà concludersi entro il 31 ottobre prossimo, come da indicazioni di Regione Lombardia (DGR X/5313/2016).
Si parla di Knowledge economy, termine sempre più in auge che spiega il ruolo della formazione come una delle chiavi di volta del mondo del lavoro. La Provincia ha il compito istituzionale di garantire un’offerta formativa che promuova il valore educativo e culturale dei cittadini e dia risposte alle loro richieste professionali.
E’ quindi necessario conoscere i dati sul territorio, condividerli, in modo da poter orientare l’offerta verso gli indirizzi che diano migliori opportunità alle persone diplomate e qualificate che hanno concluso il percorso di studio.
Un’azione che ogni anno si rinnova con il lavoro di programmazione annuale attraverso la promozione e integrazione dei diversi cicli di istruzione e dei rapporti di rete tra istituzioni scolastiche, enti di formazione professionale, Politecnici professionali, Fondazioni ITS, Università e sistema produttivo.
Presentati i dati statistici
Oggi, in via Tasso, si è tenuto l’incontro preparatorio per condividere la metodologia che verrà adottata per elaborare le nuove proposte di programmazione. Erano presenti:
il presidente della Provincia Matteo Rossi, la consigliere delegata all’Istruzione, Formazione e Lavoro Sonia Capitanio, il dirigente e i referenti del servizio Istruzione e programmazione della rete scolastica; la professoressa Gisella Persico dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia – Ambito Territoriale di Bergamo; i dirigenti scolastici dei sei ambiti di istruzione (Ambito 1 – Claudio Ghilardi – Turoldo di Zogno; Ambito 2 – Maria Peracchi – Romero di Albino; Ambito 3 – Anna Maria Crotti – Majorana di Seriate; Ambito 4 – Maria Amodeo – Natta di Bergamo; Ambito 5 – Maurizio Chiappa – Marconi di Dalmine; Ambito 6 – Maria Gloria Bertolini – Oberdan di Treviglio); infine i rappresentanti degli Istituti tecnici superiori ITS della provincia.
La funzionaria del servizio provinciale Delia Rinaldi ha illustrato i dati relativi all’andamento delle iscrizioni e agli esiti occupazionali post Qualifica e Diploma.
I dati statistici disponibili ad oggi presentano un trend in continuo miglioramento. Nell’anno scolastico 2015/2016, sul totale di 8625 ragazzi diplomati e qualificati il 35,1% ha trovato subito lavoro: ad oggi ne rimane occupato il 73,5%.
Nel 2014/2015 invece erano 8180 diplomati e qualificati, di cui il 43,0% ha trovato occupazione e ne rimane attualmente attivo il 69,1%. L’anno precedente, il 2013/’14, il totale di ragazzi diplomati e qualificati è stato di 7833: il 51,6% ha trovato subito lavoro e ad oggi ne rimane occupato il 67,6%.
Le aree in cui si rileva il maggior numero di assunzioni sono: servizi alla persona; meccanico auto riparatore – operatore meccanico; ristorazione-alberghiero; commerciale-vendita; logistica-magazzino.
Confrontando i dati relativi all’attinenza della qualifica contrattuale dell’ultima occupazione al percorso di studi, si rileva che i settori nei quali si riscontra maggiore attinenza sono quelli dell’acconciatura (68% di attinenza), seguito da quello dell’edilizia (62%).
Al contrario i settori in cui si trova minore coerenza tra i titoli di studio e l’occupazione sono quello grafico, amministrativo, agricolo ed elettronico.
Le tipologie di contratto maggiormente stipulate nella prima occupazione sono: lavoro a tempo determinato 1.093 circa il 31%; tirocinio 1.029 circa il 29%; apprendistato professionalizzante 717 circa il 20%; lavoro a tempo indeterminato 270 circa l’8%. I contratti di apprendistato professionalizzante sono in aumento (del 57% circa) come l’attivazione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato (del 37% circa). Diminuisce il ricorso ai tirocini (-49% circa).
Secondo step, il lavoro si sposta sul territorio
Definita la metodologia e acquisito il contributo operativo messo a disposizione dalla Provincia, l’iter procederà con gli incontri specifici presso gli ambiti territoriali organizzati dai referenti di ciascun ambito di istruzione.
Le proposte degli ambiti verranno condivise in successivi incontri per confluire nel piano provinciale di rete scolastica.