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Lenta la piattaforma online nella diffusione dei dati. Sono stati chiamati al voto il 37,07% degli aventi diritto, ma il dato finale oscilla tra il 38 e il 39%. La percentuale più alta di votanti si è registrata nella bergamasca, a Milano quella più bassa

Bergamo, 23 ottobre 2017

Il Sì, come era stato previsto, è stato affermato ovunque nella misura del 94 e 97 per cento.

La provincia che ha fatto registrare il maggiore numero di votanti è stata Vicenza con circa il 70% di votanti, seguita da Padova e Treviso. A Bergamo la percentuale dei votanti ha superato il 50% (in più di Milano). I bergamaschi erano stati invitati dal sindaco Giorgio Gori a votare Sì; essi sono stati seguiti dai lecchesi e dai bresciani. Le ultime città nella classifica dei votanti si sono rivelate Venezia e Milano.

Il confronto con il Governo centrale sarà, con molta probabilità, simile a quello dell’Emilia Romagna, che ha ottenuto la trattativa senza indire il Referendum.

Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha quindi vinto la sua battaglia superando il quorum necessario per la validità del Referendum che, alla fine della votazione, ha segnato il 57,3%.

Il suo collega Roberto Maroni ha visto la partecipazione degli elettori lombardi intorno al 40%, ma in Lombardia non era previsto il quorum.

Questo Referendum però ha fatto registrare problemi con la comunicazione dei dati: dopo la confusione che si creata con l’aggiornamento continuo attraverso la piattaforma online, si è deciso di comunicare la cifra totale dell’affluenza una sola volta, come ha fatto la Regione Veneto.

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