I titolari di due copisterie varesine sono stati denunciati per detenzione ai fini di lucro e riproduzione abusiva di opere letterarie, in violazione dell’articolo 171- ter della legge nr. 633/1941 sul diritto d’autore
Varese, 25 novembre 2017
La Guardia di Finanza di Varese ha sequestrato a due copisterie locali due fotocopiatrici, due computer e 480 file contenenti le scansioni integrali di numerosi volumi universitari di medicina, economia e diritto, pronte per essere stampate e rivendute con un guadagno inferiore al costo del libro originale. La duplicazione abusiva delle opere librarie, che rientra nel reato di tutela del diritto d’autore (riprografia), permetteva ai titolari delle copisterie di conseguire illeciti guadagni.
Infatti, nel corso della perquisizione svolta dai militari negli scaffali delle copisterie, sono stati rinvenuti anche alcuni “blocchi” di fotocopie di una decina di opere scientifiche già rilegate e destinate alla vendita, con il numero del cellulare del cliente da contattare a lavoro ultimato.
Per quanto riguarda l’editoria scientifica, la legge consente la riproduzione di opere dell’ingegno pubblicate per la stampa, esclusivamente “per uso personale” del cliente, previo pagamento di un compenso forfettario che ciascun punto di riproduzione deve corrispondere alla S.I.A.E. In ogni caso, è vietato fotocopiare l’intero volume, ma solo una parte, il cui limite massimo è fissato al 15 per cento. Nelle copisterie controllate, invece, i libri venivano fotocopiati integralmente e le copie vendute ad un prezzo inferiore a quello del testo, generando così un danno economico agli autori.
In uno degli esercizi commerciali anzidetti, durante l’intervento delle Fiamme Gialle, continuavano a sopraggiungere ignari studenti con libri al seguito, chiedendo di poterli fotocopiare.
I due titolari delle anzidette copisterie sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria di Varese per detenzione ai fini di lucro e riproduzione abusiva di opere letterarie, in violazione dell’articolo 171- ter della legge nr. 633/1941 sul diritto d’autore, che prevede una pena da sei mesi a tre anni di reclusione, oltre al pagamento di una ammenda fino all’ammontare di 15.493 euro, cui si somma un’ulteriore sanzione che sarà proporzionata al valore commerciale delle opere copiate. L’attività svolta dai militari della Guardia di Finanza di Varese rientra nel contrasto di ogni forma di illegalità economico-finanziaria, tutela dei marchi, brevetti e dei diritti d’autore in generale.