L’Ospedale Papa Giovanni XXIII riceve un contributo economico di 286.500 euro dall’Associazione Cure Palliative, a sostegno dei malati inguaribili in fase avanzata e per i loro famigliari, seguiti a domicilio o ricoverati all’Hospice “Kika Mamoli” di Borgo Palazzo. Le risorse sosterranno gli sforzi del nosocomio bergamasco nel suo nuovo ruolo di soggetto capofila della rete degli Hospice e delle Cure palliative di tutta la provincia
Bergamo, 15 dicembre 2017
Si rinnova il sostegno alla ASST Papa Giovanni XXIII da parte dell’Associazione Cure Palliative Onlus, da anni a fianco dell’Ospedale di Bergamo nella cura e nell’assistenza dei malati inguaribili.
Un nuovo contributo in denaro di 191.300 euro permetterà nel corso del prossimo anno, sulla base della convenzione già in essere, di rinnovare i contratti di cinque operatori in servizio all’Hospice “Kika Mamoli” di Borgo Palazzo. La convenzione prevede, grazie a contributi a cadenza annuale, l’assunzione di figure specialistiche in affiancamento agli operatori dell’Hospice. Sono cinque le figure professionali che garantiranno qualità di cura e assistenza ai malati inguaribili in fase avanzata: tre medici palliativisti, una psicologa e una data manager.
Sempre per il 2018, l’Associazione metterà a disposizione dell’Hospice “Kika Mamoli” di Borgo Palazzo altri 95.200 euro destinati al rinnovo di quattro contratti di altrettanti professionisti: due medici palliativisti attivi anche a domicilio,una psicologa e una ausiliaria.
La somma totale messa a disposizione dall’Associazione per l’Ospedale Papa Giovanni ammonta così a 286.500 euro (di cui 50.000 € già versati e disponibili), risorse finanziarie che permetteranno di garantire, anche per il 2018, il servizio di ben nove operatori con specifica professionalità. Un contributo importante, raggiunto grazie all’appoggio della comunità bergamasca attraverso centinaia di grandi e piccole donazioni che permettono al nostro territorio di garantire qualità di cura e assistenza, in degenza e a domicilio, per la miglior qualità di vita possibile per i malati inguaribili in fase avanzata e per i loro famigliari.
Oltre al contributo in denaro per il rinnovo dei contratti, l’ Associazione suddetta ha annunciato un’altra novità: la donazione di un’autovettura alla Unità di Cure Palliative, terapia del dolore e Hospice della ASST Papa Giovanni, per potenziare l’attività a domicilio.
Si tratta di aiuti importanti, non solo per i pazienti dell’Hospice “Kika Mamoli”, ma anche a supporto della fase di avvio della nuova rete integrata tra la struttura di Borgo Palazzo, gli altri sei Hospice provinciali e i soggetti accreditati per le cure domiciliari di tutta la provincia. Il Papa Giovanni XXIII è stato nominato capofila, in quanto permetterà ogni anno di garantire cura e assistenza, in degenza e a domicilio, a quasi quattromila malati inguaribili in fase avanzata e ai loro famigliari.
Il presidente dell’Associazione Cure Palliative Onlus, Arnaldo Minetti, ha sottolineato l’importanza della partecipazione dei cittadini bergamaschi e la alta professionalità di medici, infermieri, psicologi e altri operatori impegnati nelle strutture di ricovero e sul territorio, che permettono al Papa Giovanni XXIII di qualificarsi così in Lombardia come realtà di avanguardia nell’impegno socio sanitario, e ha aggiunto:
«Ne siamo orgogliosi, ma sappiamo che c’è ancora molto da fare: una delle priorità è sicuramente quella di rafforzare l’organico degli operatori e la loro formazione permanente, perché è l’unico modo per garantire qualità di cura e assistenza e migliorarle ulteriormente, confermando il ruolo di eccellenza della nostra provincia».
Nei primi undici mesi del 2017 l’Hospice, con 196 ricoveri, ha registrato livelli di prestazioni simili a quelli degli anni precedenti. Da gennaio a novembre 2017 la Unità di Cure Palliative, terapia del dolore e Hospice diretta da Roberto Labianca si è occupata anche dell’ospedalizzazione domiciliare, tramite una équipe medico-infermieristica, che ha seguito a casa 78 malati, e ha erogato 6.543 prestazioni ambulatoriali di Terapia del dolore. Tra queste, 775 sono le prestazioni comprese nei tre ambulatori di cure simultanee attivi al Papa Giovanni XXIII (uno per i pazienti della Gastroenterologia e della Pneumologia, uno per i pazienti dell’Oncologia e dell’Ematologia e uno per i pazienti non oncologici o seguiti da altri reparti). L’Unità di Cure palliative, terapia del dolore e Hospice ha infine garantito 762 consulenze specialistiche sul dolore e la terminalità in tutti i reparti del Papa Giovanni e ha sviluppato percorsi di cure simultanee e precoci in integrazione fra gli specialisti dei singoli reparti e i medici palliativisti per la presa in carico precoce dei malati nelle varie patologie.
«Anche quest’anno si conferma il rapporto di straordinaria fiducia e collaborazione che lega da decenni l’Associazione Cure Palliative e il nostro ospedale – ha spiegato Carlo Nicora, direttore generale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII -. I nostri specialisti lavorano in équipe con le figure inserite grazie ai contributi dell’Associazione, con l’obiettivo comune di garantire ai malati e ai loro familiari la migliore qualità di vita possibile. Quando guarire purtroppo non è più possibile – ha continuato Nicora – ricorrere a un’integrazione precoce delle terapie con le cure palliative è un approccio ormai riconosciuto dalla letteratura internazionale come di provata efficacia per ottimizzare il controllo della malattia e i suoi sintomi».
“Il prezioso sostegno della Associazione ci permette, aggiungendosi alle risorse pubbliche – ha commentato Michele Fortis, dell’Unità di Cure Palliative, terapia del dolore e Hospice del Papa Giovanni XXIII – di implementare l’attività già in essere come la presa in carico a domicilio .Tra i progetti che intendiamo rafforzare, in collaborazione con l’Associazione – ha proseguito Fortis – rientrano la formazione di consulenti in altri reparti specialistici, lo sviluppo di nuove metodiche per la terapia del dolore cronico e la collaborazione con altri reparti non oncologici dell’ASST Papa Giovanni XXIII sul fronte delle cure palliative simultanee precoci, di accompagnamento nella fase avanzata di malattia e di trattamento del dolore. Le nuove risorse sosterranno inoltre l’aumentato impegno – conclude il sanitario – che deriva dal nuovo ruolo di capofila della Rete a livello provinciale».