Vince la soluzione progettuale presentata dal gruppo guidato dall’architetto Luigino Pirola. È la più attenta al valore identitario degli spazi piacentiniani, all’idea della città storica come scena allestita per la vita degli abitanti: prevista nel 2018 la riqualificazione del primo ambito di intervento su Piazza Dante e sul sistema del Quadriportico, già finanziata
Bergamo, 1 febbraio 2018. La proclamazione della vittoria del gruppo guidato dall’arch. Luigino Pirola e composto da arch. Maria Claudia Peretti, arch. Simone Zenoni, arch. Carlo Peretti, arch. Gianluca Gelmini e arch. Elena Franchioni ha ufficialmente chiuso i lavori del Concorso europeo di progettazione urbana promosso dal Comune di Bergamo in due fasi anonime per la riqualificazione degli spazi Piacentiniani, il centro della Città Bassa.
La conferenza stampa conclusiva, ospitata da Palazzo Frizzoni, chiude l’ultima seduta pubblica prevista dalla procedura concorsuale: la Commissione giudicatrice, che ha lavorato a porte chiuse tra il 22 e il 25 gennaio, ha aperto le buste contenenti i codici identificativi dei quattro concorrenti finalisti per l’abbinamento alle soluzioni progettuali ammesse.
Il progetto presentato è stato considerato il migliore fra i quattro giunti alla fase finale: oltre al vincitore, sono state valutate dalla Commissione giudicatrice le proposte dei gruppi arch. Matteo Battistini (capogruppo), arch. Francesco Ceccarelli, arch. Davide Agostini, arch. Stefania Proli, arch. Federico Conti (secondo classificato), ing. Francesco Isidori (capogruppo, LABICS srl), arch. João Antonio Ribeiro Ferreira Nunes (PROAP), ing. Alfredo Ingeletti (3TI spa), arch. Nicolo Savarese, arch. Maria Iva Sacchetti (terzo classificato) e arch. Vincenzo Latina (capogruppo), arch. Salvatore Mancuso, ing. Francesco Lutri, ing. Maria Rosa Trovato, arch. Tiziana Calvo, arch. Roberto Germanò (quarto classificato).
Il quinto finalista previsto dalla procedura, e individuato con gli altri quattro in forma anonima a conclusione dei lavori della prima fase, è stato escluso in sede di seggio di gara per motivazioni di carattere puramente amministrativo e non ha potuto essere valutato negli aspetti progettuali dell’ipotesi tecnica proposta: si tratta del costituendo raggruppamento composto dall’arch. Andreas Faoro e dall’arch. Francesca Rizzetto.
Della proposta vincitrice. La Commissione giudicatrice (presieduta dal prof. Fulvio Irace e composta dall’arch. Enric Massip-Bosch, dall’ing. Paola Morganti, dall’arch. Fulvio Adobati e dall’arch. Dario Mazza), ha apprezzato in modo particolare “la misura e la ponderatezza con cui il progetto affronta le tematiche del concorso” attraverso una soluzione che “sviluppa una strategia di valorizzazione del Centro Piacentiniano per interventi minimali, incentrati soprattutto sulla riprogettazione delle pavimentazioni e sul ruolo protagonista del verde come nuovo connettivo”, partendo da un “atteggiamento di rispetto per l’esistente che riconosce il valore identitario degli spazi piacentiniani, mettendone in risalto le potenzialità d’uso al momento solo parzialmente valorizzate”.
«Per la prima volta dalla sua costruzione – spiega il Sindaco di bergamo Giorgio Gori – si interviene in modo significativo sugli spazi del centro della città bassa, pensato e realizzato cent’anni fa da Marcello Piacentini, con un’opera di riqualificazione che costituisce l’ultima tappa di un intenso lavoro fatto dall’amministrazione. Il tutto ha avuto inizio infatti in questi ultimi tre anni – prosegue Gori – visto che in passato poco o nulla si era fatto, riuscendo a sbloccare dopo trent’anni la partita dell’Ex Diurno, promuovendo con l’Università di Bergamo un percorso di partecipazione e, a seguire, approvando una Variante urbanistica che ha introdotto importanti elementi di novità e dando avvio, contemporaneamente, al restauro del Teatro Donizetti. Ora si è arrivati a un passaggio fondamentale – conclude il Sindaco – con un progetto che andrà a modificare anche gli spazi aperti di questo importante e delicato luogo della nostra città».
«Avremo modo di valutare meglio nei prossimi giorni il progetto vincitore – sottolinea l’Assessore alla Riqualificazione urbana, Francesco Valesini – la prima personale impressione è che sia una proposta all’altezza della qualità che stavamo ricercando, elaborata con misura e senza eccessivi stravolgimenti ma, nello stesso tempo, capace di restituirci una concatenazione di spazi pubblici aggiornati alle esigenze di vita contemporanea, con una modalità di fruizione anche più flessibile ed aperta. Dopo la mostra che consentirà a tutti di poter valutare gli esiti di questo concorso – aggiunge Valesini – ci metteremo subito al lavoro con il vincitore, insieme al collega Brembilla e a tutti coloro che a vario titolo intervengono su questa area, per arrivare subito a redigere l’esecutivo su Piazza Dante e dare avvio ai primi lavori, così come già fatto per Piazzale Marconi, Piazza Carrara e, a breve, per Piazza Risorgimento», conclude.
Secondo Fulvio Irace, Presidente della Commissione giudicatrice, il concorso è «un’operazione di rigenerazione urbana che fa della proposta architettonica il punto di partenza di un processo di cambiamento che si attua attraverso interventi minimi, codificati da un set di regole per la trasformazione. Richiama anche l’attenzione sul processo, che per la sua realizzazione richiederà una governance il più allargata possibile, che necessita cioè di coinvolgere istituzioni, privati e opinione pubblica in una significativa sinergia. La città si cambia con l’architettura quando questa a sua volta innesca nuovi comportamenti».
Si conclude quindi un Concorso europeo di progettazione che ha voluto riaffermare il ruolo del sistema piacentiniano come cuore del centro cittadino, valorizzando gli spazi urbani attraverso la realizzazione di nuove connessioni e favorendo iniziative ed eventi socio-culturali mirati a migliorare l’accessibilità e la fruibilità dell’area.
Nella seconda fase ai finalisti è stato chiesto di approfondire a scala architettonica la proposta di massima presentata sotto forma di concept plan durante la prima fase, mirata all’inquadramento di alcuni spazi aperti, piazze e aree pubbliche verdi e pavimentate, anche attraverso nuove forme di utilizzo di immobili dismessi o di prossima dismissione.
Al vincitore verrà ora affidata la progettazione del primo lotto di intervento, previsto su Piazza Dante e sul sistema del Quadriportico, oltre al primo premio stabilito dal bando.
Dal 16 febbraio un’esposizione temporanea allestita nell’atrio del palazzo Casa della Libertà, in piazza della Libertà a Bergamo, esporrà al pubblico gli elaborati del progetto vincitore e dei finalisti e la documentazione riguardante le proposte presentate dai 22 partecipanti alla prima fase concorsuale.