I telomeri, cappucci protettivi posti alle estremità dei cromosomi, che si accorciano ogni volta che una cellula si divide, fanno parte del normale processo di invecchiamento che porta al deterioramento dei tessuti e infine alla morte
I ricercatori hanno scoperto che nel pipistrello dalle orecchie di topo, i telomeri non si accorciano
(Reuters Health), febbraio 2018 – Rispetto alle dimensioni del loro corpo, i pipistrelli sono i mammiferi più longevi. C’è una specie, poi, nota come pipistrello dalle orecchie di topo e diffusa anche in Europa, che dalla grandezza dovrebbe resistere quattro anni, ma arriva a viverne circa 37. E un gruppo di ricercatori, guidati da Emma Teeling, dell’University College di Dublino, in Irlanda, ha indagato il segreto della loro longevità, scoprendo che in questi pipistrelli i telomeri, le strutture che sarebbero responsabili dell’invecchiamento, non si accorciano. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Science Advances.
La premessa
Considerando le dimensioni del corpo, solo 19 specie di mammiferi sono più longeve dell’uomo. Diciotto di queste sono proprio dei pipistrelli, alcuni dei quali vivono oltre 40 anni; l’altra, invece, è un roditore africano, il ratto talpa nudo.
Lo studio
Per lo studio, i ricercatori hanno analizzato il genoma di 493 esemplari di pipistrelli di quattro specie diverse, tra cui il pipistrello dalle orecchie di topo, che era il più longevo. Dai risultati sarebbe emerso che questa specie, insieme a un parente stretto, il vespertillo di Bechstein, aveva telomeri che non si accorciavano con l’età. I ricercatori, in particolare, hanno identificato due geni nel grande pipistrello che potrebbero essere responsabili della sua particolare longevità. E questo meccanismo potrebbe essere al centro di futuri studi sull’invecchiamento, per allungare la vita delle persone in buona salute, secondo quanto sottolineato dai ricercatori.
I telomeri sono cappucci protettivi posti alle estremità dei cromosomi, che si accorciano ogni volta che una cellula si divide. Un processo che guida il naturale invecchiamento e che porta al deterioramento dei tessuti e infine alla morte.
«Lo studio dei mammiferi eccezionalmente longevi − ha spiegato Teeling (nella foto) − e che hanno meccanismi evoluti naturalmente per combattere l’invecchiamento è un modo alternativo per identificare le basi molecolari di questo processo».
Fonte: Sciences Advances