Rete di Donne Bergamasche ha indetto, per prossimo giovedì 8 marzo, una manifestazione contro la violenza economica, la precarietà e la discriminazionie delle donne, il cui corteo muoverà dal piazzale della Malpensata alle ore 18:00 percorrerà le vie Qurenghi, Zambonate, Tiraboschi, Porta Nuova, XX Settembre, e si concludera’ nei vicinanze del palazzo della Regione
Bergamo 2 marzo 2018. Stamattina, presso la Provincia di via Tasso, si e’ tenuta la conferenza stampa di presentazione della manifestazione contro la violenza sulle donne, promossa per la giornata dell’8 marzo dalla Rete di donne bergamasche. Nel corso della conferenza sono state spiegate le motivazioni che hanno mosso l’iniziativa, le richieste che il movimento intende rivolgere alle istituzioni locali e il percorso che la manifestazione seguirà.
Sono intervenute all’inconro: Isabel Perletti, Consigliera di parità della Provincia di Bergamo; Oliana Maccarini, Centro Antiviolenza Aiuto Donna Uscire dalla violenza; Corinna Preda, Fisascat CISL e Silvia Dradi, Non una di meno Bergamo.
Dopo la manifestazione dello scorso anno che ha segnato una grande affluenza (4 mila persone), si torna a manifestare contro la violenza sulle donne: infatti il prossimo giovedì 8 marzo, è indetta una manifestazione che partirà dal piazzale della Malpensata alle ore 18:00 percorrerà le vie Qurenghi, Zambonate, Tiraboschi, Porta Nuova e XX Settembre, dove si concludera’ nei paressi del palazzo della Regione.
«Come lo scorso anno – ha detto Silvia Dradi di ” Non una di meno” – promuoviamo uno sciopero globale delle donne che riguarda sia il lavoro produttivo che riproduttivo, manifesteremo contro la violenza economica, la precarietà e le discriminazioni e per esprimere il rifiuto della violenza in tutte le sue forme».
Come in numerose città italiane e nel mondo anche a Bergamo saranno molte le donne che aderiranno alla protesta indetta a livello globale.
A seguito della campagna #metoo esplosa negli ultimi mesi – l’invito nato dalle attrici a non tacere sugli abusi subiti – il movimento internazionale passa alla proposta del #wetoogether, stare insieme per unire le voci in una forza solidale per un cambiamento collettivo, per il rifiuto della violenza maschile in tutte le sue forme, violenza che nel mondo, come nel territorio della bergamasca, miete annualmente migliaia di vittime.
«La manifestazione si focalizza sulla salvaguardia dei centri Antiviolenza – commenta Olivia Maccarini – presidente del centro antiviolenza aiuto donna – uscire dalla violenza -. I centri sono luoghi di libertà dove si combatte con e per le donne che subiscono maltrattamenti e violenza maschile , affinché ne siano riconosciuti i diritti e dove vengono dati aiuti concreti come la casa e il lavoro, chiamando di volta in volta a intervenire le istituzioni che hanno il dovere di provvedere».
«Anche nel mondo del lavoro le donne spesso vivono una situazione di disagio, di molestie e violenze psicologiche – spiega Corinna Preda della Fisascat Cisl -. Il sindacato sta intervenendo con forza aiutando Le donne a uscire dal silenzio e a denunciare creando una Rete con le associazioni e i centri antiviolenza».