Si fa sempre più credibile l’ipotesi del ruolo importante che hanno nelle elezioni politiche le Fake-new e la xenofobia
Bergamo, 5 marzo 2018. Quello che è accaduto il 4 marzo in Italia si prevedeva già e da parecchio tempo. Era già avvenuto negli Stati Uniti con la vittoria di Donald Trump e nel Regno Unito con l’affermarsi della Brexit della prima ministra britannica Theresa May.
I continui e incontrollabili sbarchi di migranti avvenuti nelle coste siciliane hanno creato in non pochi italiani,anche cattolici, come del resto in molti altri Paesi europei, sentimenti di xenofobia.
Si aggiungono a ciò i molti fatti di cronaca nera di cui sono stati protagonisti immigrati africani, come gli stupri avvenuti su treni regionali in Lombardia; le aggressioni ai capitreno messe in atto da viaggiatori nordafricani trovati sprovvisti di biglietto e, poi ancora, l’episodio recentissimo che ha visto protagonisti alcuni spacciatori nigeriani che sembra – ancora non è stato però accertato – abbiano ucciso e fatto a pezzi una povera ragazza tossicodipendente, e poi ne hanno occultato il cadavere.
Tale xenofobia sembra avere anche fatto svegliare dal letargo sentimenti neofascisti e razzisti in non pochi gruppi di giovani, uno dei quali addirittura è penetrato nei locali di un’associazione filantropica per immigrati, e dopo essersi schierato davanti ai membri, ha interrotto il loro lavoro, costringendoli ad ascoltare la sua dichiarazione razzista.
Di questi sbarchi continui e incontrollati (invasione di migranti come usa dire un politico del Nord), ne hanno approfittato i partiti di destra, centro destra, populisti e giustizialisti che ne hanno fatto il loro cavallo di battaglia nelle campagne pre elettorali.
Il Partito di Governo, nonostante abbia fatto fare molti progressi all’Italia nel campo economico, sociale, culturale e quello legislativo, non ha però fatto molto per arginare questo fenomeno che si sta espandendo a macchia d’olio.
Questa, secondo lo scrivente, è la causa principale dell’attuale insuccesso elettorale di tale partito. L’avrebbe dovuto intuire il suo segretario già prima del referendum costituzionale perso a causa del “niet” degli elettori della destra, del centro destra, Lega, Cinque stelle e infine, del gruppo degli stessi dissidenti del suo partito.
E’ stato stimato che, se il ministro Minniti non avesse messo in campo il decreto sui migranti per frenare gli sbarchi incontrollati, il partito democrativo avrebbe ottenuto solo la metà degli attuali consensi.
Poi ci sono altre cause, vediamo quali
Alcuni leader di partiti furbacchioni, a parte le promesse impossibili che hanno millantato, hanno fatto anche circolare sui social, specialmente su “Whatsapp”, già dallo scorso referendum costituzionali, una miriade di “Fake-news” e vignette denigratorie soprattutto nei confronti del segretario del partito democratico. Come si sa, più di un terzo del corpo elettorale è costituito da indecisi (al contrario chi ha le idee chiare non si fa facilmente convincere di votare per un altro partito), i quali sono suscettibili a invertire la “rotta”, dopo aver letto una falsa notizia.
Un’altra causa, anch’essa non trascurabile, è rappresentata dal problema dell’ordine pubblico: sono parecchi i cittadini che scrivono in redazione lamentandosi di avere subito un furto nel loro appartamento. Per fare un esempio, i dati della Questura di Bergamo parlano chiaro: nel solo 2017, i furti negli appartamenti in città sono stati oltre 100. Un nostro lettore bergamasco, un paio di mesi fa ci ha scritto: «E’ entrato un ladro dentro casa mia dal balcone, mentre ero nel salone intento a vedere un film con la cuffia per non disturbare i vicini. Si è introdotto nella camera da letto e mi ha rubato il portafoglio con i soldi che tenevo dentro la tasca dei pantaloni che stavano sul letto. Poi è salito, attraverso il separé del balcone, nell’appartamento del secondo piano svaligiandolo dei gioielli che la famiglia teneva nel cassetto. L’indomani sono passato dalla banca sita di fronte al mio palazzo e ho chiesto al custode se le telecamere erano in grado di riprendere il ladro che si era introdotto in casa mia. L’uomo mi ha risposto di sì, ma per vedere il filmato registrato avrebbe dovuto avere la richiesta fatta dalle forze dell’ordine. Il giorno seguente mi sono recato alla vicina caserma dell’Arma esponendo denuncia e chiedendo al comandante se poteva fare richiesta in banca per controllare le telecamere. La sua risposta è stata negativa in quanto mi ha assicurato che era impossibile che le telecamere, a quell’ora (le 22,00), avessero ripreso il ladro. I carabinieri – ha concluso la vittima del furto – se non accadono reati come ferimento o uccisione non si interessano minimamente e si limitano solo a scrivere la denuncia».
Ecco un altro filmato denigratorio nei confronti di: