«Domina Domna – festival della cultura al femminile», organizzato da “La Scatola delle Idee“ sarà in scena a Bergamo, con le sue molteplici arti performative, dal 4 all’8 aprile 2018
Bergamo, 20 marzo 2018 – Ha avuto luogo oggi, presso l’ex asilo Principe di Napoli l’incontro «Domina Domna – festival della cultura al femminile», organizzato da “La Scatola delle Idee“, a cui hanno preso parte Nadia Ghisalberti, Assessore alla cultura del Comune di Bergamo; Clara Manella, Servizi Educativi di GAMeC-Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea; Milena Dasdia, Istituto Statale di Istruzione Superiore Guido Galli; Lorenzo Nava, La Scatola delle Idee.
«Scoprire è la capacità di lasciarsi disorientare dalle cose semplici» diceva Noam Chomsky. E sarà proprio la magia della scoperta ad accompagnare grandi e piccini durante la 7^ edizione di «Domina Domna – festival della cultura al femminile», organizzato da “La Scatola delle Idee”, che si svolgerà a Bergamo, dal 4 all’8 aprile 2018, e richiamerà nel capoluogo orobico tanti volti della creatività al femminile.
Il Festival esplorerà immaginari, linguaggi e visioni di artiste che reinterpretando il mondo circostante, illumineranno e capovolgeranno gli stereotipi di genere. Emozioni, riflessioni e contaminazioni circoleranno libere per le strade e le piazze della città, spaziando tra esibizioni di teatro, arte, danza e cinema con un filo conduttore unico: la metamorfosi dell’identità. Per parlare a un pubblico sempre più eterogeneo e trasversale, avviando nuovi percorsi di scoperta delle identità e superamento dei limiti, volti a uno sguardo che va oltre le differenze.
Il Pre-Festival – Tutto avrà inizio venerdì 23 e proseguirà sabato 24 marzo per una prima, spumeggiante, incursione nel mondo di Domina Domna, quando andrà in scena «Sogliole a piacere», che narra la lotta tragicomica per riemergere dal fondo prendendo a modello le sogliole, simbolo di un’esistenza trascorsa a nascondersi sul fondo del mare; lo spettacolo, che si terrà c/o lo spazio Giovanile “L’Hobbit”, al civico 7, ore 21, a Celadina, è un viaggio ironico e profondo, che riporta a galla l’infanzia e l’adolescenza di ognuno.
Ma non finisce qui. L’indomani, i Servizi Educativi della GAMeC e la rete sociale del quartiere di Celadina attendono artiste/i grandi e piccini/e (dai 6 ai 99 anni) per «Colora le tue paure», un laboratorio per il superamento di paure e sentimenti emarginanti. O meglio, alla sconfitta della paura da realizzarsi con l’aiuto di cartoni, forbici e pennelli.
A ogni partecipante sarà chiesto di costruire sagome di cartone colorate con la consapevolezza che così sarà più facile scacciare i propri mostri. E le sagome prodotte durante il laboratorio diventeranno protagoniste di una vera e propria parata, accompagnata dalla “Bandalllarga” di Monterosso, che partirà alle 18 e condurrà fino al murale realizzato dall’artista e illustratrice Camilla Falsini. (laboratorio sabato 24 marzo, dalle 14.30 alle 17.30, al Civico 7, c/o Spazio Giovanile L’Hobbit di Celadina).
Il Murale – Anche quest’anno a caratterizzare Domina Domna sarà un’esplosione di colori ed energia rappresentati dal fantastico murale «Altre creature» che Camilla Falsini ha realizzato nel quartiere di Celadina con la collaborazione dell’Istituto Comprensivo Edmondo De Amicis. Data la composizione multietnica del quartiere, il murale rappresenta il concetto di “trasformazione” raccontando l’evoluzione dell’essere umano, la cui personalità nasce dall’incontro tra frammenti diversi e complementari tra loro.
La Mostra – Proprio il tratto eclettico e creativo della Falsini caratterizzerà uno degli appuntamenti più attesi del festival: la mostra che sarà inaugurata il 4 aprile alle 19.00 con, a seguire, la festa dedicata alla nuova edizione di Domina Domna al DD Point, l’ex-asilo Principe di Napoli. Progettata in anteprima da Camilla Falsini appositamente per Domina Domna, la mostra si concentrerà sui temi della metamorfosi e della contaminazione, mescolando elementi provenienti dal mondo della natura e dal mondo animale, le opere esposte daranno vita a suggestioni ispirate all’urgenza di frantumare i confini della propria appartenenza cercando nuovi volti e nuove esperienze. La mostra sarà visitabile in via Pignolo n°11 fino al 6 maggio.
Il recuper di uno spazio cittadino – Si ribadisce così uno degli obiettivi principali del festival: la valorizzazione delle architetture e degli spazi cittadini attraverso azioni artistiche, performance ed eventi. Dopo il chiostro dell’ex chiesa della Maddalena, recuperato nel 2017, il gruppo di Domina Domna si impegna a recuperare l’ex asilo Principe di Napoli che diventerà la nuova sede del DD Point dal 4 all’8 aprile e che ospiterà eventi artistici e incontri aperti alla cittadinanza. Rimesso a nuovo grazie alla collaborazione delle reti cittadine e al tocco originale di Tassino Cafè, diventerà il cuore della kermesse con spettacoli, proiezioni, musica e festa. Perché Domina Domna è energia allo stato puro.
Il programma del festival – Sarà un programma ricchissimo di iniziative. Pensiamo a «La Terza Onda», lo spettacolo liberamente ispirato a L’Onda di Todd Strasser che, con la partecipazione di un gruppo di giovani dell’I.S.I.S Guido Galli coinvolti in un percorso di alternanza scuola lavoro, porterà, venerdì 6 aprile alle ore 21, sul palcoscenico dell’Auditorium di Piazza Libertà una storia che farà riflettere sugli aspetti primordiali della psiche e sulle problematiche sociali più sentite, dalla manipolazione dei mezzi di informazione alla xenofobia, alla violenza e il bullismo.
Per chi ama sognare ma ancor di più risvegliarsi, invece, l’appuntamento è con l’anteprima regionale di «Bella addormentata», uno spettacolo che prende spunto dalla favola originale per raccontare come il grande inganno del “lieto fine” possa condizionare una vita intera. Un lavoro che nasce dal desiderio di indagare i temi dell’attesa, dell’inazione e del disincanto: restare immobili in attesa della realizzazione del proprio lieto fine, come se fosse un aspetto fuori dal proprio controllo, renderà il risveglio più doloroso di qualsiasi profezia? (sabato 7 aprile alle 21.30, Porta Sant’Agostino in via della Fara).
E altrettanto coinvolgente sarà l’anteprima provinciale di «Da dove guardi il mondo»: al centro della scena, la diversità, intesa come relazione tra mondo degli adulti e dei bambini, e come rispetto delle altrui peculiarità. Uno spettacolo a 360°, che unisce danza, racconto/teatro e l’arte per raccontare la storia di Danya, una bambina di 9 anni che non ha ancora imparato a scrivere. È l’eccezione che non conferma la regola: passo dopo passo, incontrerà quattro amici che la accompagneranno al suo “punto di allegria”.(domenica 8 aprile alle 15.30, Auditorium di Piazza Libertà)
Ma Domina Domna è molto altro ancora: è riflessione, è estro, è fantasia, è coinvolgimento. È «Bitter Ballerina», l’aperitivo ballato che tra un drink e un passo di ballo farà divertire anche il più improbabile dei ballerini. È «Regenerators», performance partecipativa al Centro Piacentiniano per liberarsi da preconcetti e riscoprire se stessi attraverso travestimenti che diano vita a nuove creature. È «Palomar», spettacolo di teatro figura ispiratosi all’omonimo libro di Italo Calvino, «Il mondo di Teresa Sala», retrospettiva cinematografica con protagonisti tre cortometraggi di Teresa Sala, giovane regista indipendente, talentuosa e pluripremiata. Ed è, per concludere al meglio, la «Serata Spaccatacchi – An unconventional mix» con tante performance, show e sana follia su note Rock‘n Roll, Revival, Evergreen, Electro e molto altro.
«Domina Domna è il nostro modo di essere: plurale, creativo, non convenzionale – sottolinea Elena Vanni, direttrice artistica del festival femminile –. È passione, energia, condivisione, incontro di generi, stili, opinioni, pensieri, perfino di luoghi. È un Festival personalizzabile, in cui ognuno potrà ritrovare il proprio “io” oltre ogni maschera sociale. E tutti potranno essere protagonisti: le spettatrici, gli spettatori e la città stessa. Sono dunque orgogliosa di dare il via a questa nuova, straordinaria edizione di Domina Domna insieme a Francesca Ferrandi – prosegue Vanni – certa che non solo le donne ne sapranno cogliere la forza visionaria, l’intraprendenza e la scommessa creativa che la caratterizza. Tutti insieme potremo creare nuove reti per diventare davvero cittadinanza attiva – conclude la direttrice – nel centro e nelle periferie, contrastando i “non luoghi” e gli stereotipi di genere, nel nome di un nuovo Femminile e di una nuova socialità».