E’ stato condotto uno studio per esaminare i profili di recidiva di questi pazienti e la possibilità che la sorveglianza radiologica possa risultare di beneficio clinico
Sono stati osservati 173 pazienti per una media di 23,3 mesi, ed il 47% di essi è andato incontro a recidiva
Popular Science, 12 aprile 2018 – Non c’è consenso sull’utilità del monitoraggio radiologico nei pazienti con melanomi ad alto rischio. Una dichiarazione consensuale britannica raccomanda un’agenda di sorveglianza basata su TC o PET ed RM cerebrale ogni 6 mesi per 3 anni, e poi una volta all’anno nei due anni successivi da accompagnare all’esame clinico per i melanomi ad alto rischio resecati allo stadio II e III.
I tempi di recidiva medi sono stati di 10,1 mesi, e la sopravvivenza libera da recidive media è stata di 21,2 mesi. La maggior parte delle recidive era asintomatica, ed è stata riscontrata ad una scansione prevista nell’agenda di sorveglianza.
Il 68% dei pazienti ha recidivato con patologia allo stadio IV, con una sopravvivenza complessiva media di 25,3 mesi. Il 31,7% dei pazienti ha manifestato una recidiva loco-regionale e la loro sopravvivenza media non è stata calcolata, come anche quella dei pazienti che sono stati operati per recidive allo stadio III o IV.
La sopravvivenza media dei 33 pazienti che hanno ricevuto terapia sistemica è stata di 12,9 mesi. La radiologia dunque appare in grado di rilevare in modo affidabile le patologie subcliniche ed identificare i pazienti idonei alla chirurgia, portando ad esiti favorevoli.
I brevi tempi medi di recidiva forniscono un razionale per intensificare l’agenda radiologica nel primo anno di sorveglianza. La scarsa sopravvivenza media dei pazienti trattati con terapia sistemica probabilmente riflette le opzioni terapeutiche relativamente ristrette durante questo periodo, e richiede attualmente ulteriori indagini.
Fonte: ESMO Open. 2018