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Presentato al Comune lo studio di “ANCSA” su peculiarita’, cambiamenti e criricita’ sul quartiere di Bergamo Alta

 

Bergamo, 3 Maggio 2018 – Stamattina ha avuto luogo a Palazzo Frizzoni, la conferenza per la presentazione alla stampa dello studio condotto dall’ANCSA (Associazione Nazionale Centri Storici e Artistici), su richiesta del Comune, sul quartiere di Bergamo Alta.
Si tratta di uno studio approfondito per evidenziare peculiarità, cambiamenti e criticità riguardo il centro storico di Bergamo, ovvero per un conrollo del suo stato di “salute”.
Sono intervenuti all’incontro, il Sindaco Giorgio Gori, gli assessori Valesini e Zanone e Marika Fior, del Politecnico di Milano.

In che cosa consiste lo studio
La morfologia collinare di Città Alta riveste un ruolo da protagonista nella storia urbana di Bergamo, la citta’ infatti fin dalle sue origini è composta da due parti ben distinte: la parte storica più elevata e lo sviluppo urbano sottostante che compende la parte, sede un tempo, dei borghi.
Il PPRCA ha mostrato particolare attenzione al tema dei parcheggi, l’integrazione tra rete urbana e dispositivi di risalita. La dotazione di parcheggi era stata individuata come strategia importante al fine di consentite una migliore qualità degli spazi urbani all’interno del tessuto storico riducendo il numero delle auto pur garantendo un livello ottimale di accessibilità.
La verifica dello stato di attuazione del Piano ha evidenziato come il progetto dei parcheggi non sia stato mai portato a compimento per le molteplici difficoltà dovute principalmente perche’ la maggior parte dell’area destinata ad essi risulta essere di proprietà privata. Per non parlare poi delle difficoltà incontrate sulla natura del suolo, sotto il profilo orografico, morfologico e ambientale.
Trovare un giusto equilibrio dal punto di vista sociale e demografico del tessuto storico (prevalentemente anziani e famiglie mononucleari) e la volonta’ di non destinare l’uso e la fruizione del centro storico della citta’ a soli fini ludici e turistici è certamente problematico, in quanto il progressivo invecchiamento della popolazione e l’incremento dei flussi turistici confinerebbero Città Alta a una dimensione di “esclusività urbana”, ma poco dinamica e vivace sotto il profilo sociale e, con l’andare del tempo, potrebbe esaurire la sua attrattività come luogo da abitare e prediligere per le sue qualità sia morfologice che stortico-architettoniche.

Conclusione
Bisognerebbe attrarre giovani (politiche economiche/lavoro) e favorie un ambiente urbano idoneo alle classi anziane (lavorare sul tessuto edilizio), ricomposizione alloggi, servizi wi-fi/smart, usi temporanei). Controllare, inoltre, i “flussi” (intesi come processi/informazioni) anziché gli usi e “fare rete” tra Città Alta e gli altri sistemi urbanistici. Individuare, infine, sistemi di accessibilità controllata, potenziare l’impiego di mezzi elettrici (non inquinanti), evitate “l’effetto Malaga”, implementare la politica di riordiono dei parcheggi.

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