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Rientra tra i compiti di ATS quello della protezione e la tutela degli animali da compagnia (PET)

L’Agenzia bergamasca di Tutela della Salute ha infatti deciso di intervenire a carico dei presunti aggressori, in qualità di «Ente rappresentativo degli interessi lesi dal reato»

 

 

Bergamo, 4 maggio 2018 – L’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, dopo aver appreso dalla stampa l’episodio di aggressione e uccisione di un cucciolo di cane avvenuto nelle scorse settimane a Verdello, ha deciso di intervenire nel procedimento penale a carico dei presunti aggressori, in qualità di “ente rappresentativo degli interessi lesi dal reato”. Ats annovera infatti, tra i propri compiti istituzionali in materia di sanità pubblica veterinaria, la protezione e la tutela degli animali di affezione (ai sensi degli articoli 99 e 104 e ss. della L.R. 33/2009 e s.m.i.).

Pur non potendosi considerare tecnicamente una “persona offesa dal reato”, l’Ats potrà esercitare gli stessi diritti e le stesse facoltà spettanti alla persona offesa dal reato, intervenendo nel procedimento, e avrà la possibilità di controllare e sollecitare il pubblico ministero nell’esercizio dell’azione penale e, successivamente, di controllare nonché sollecitare il giudice affinché adotti congrui provvedimenti sanzionatori.

Al termine delle indagini, l’Agenzia bergamasca potrà eventualmente anche costituirsi parte civile (nel caso in esame non sembrano emergere danni patrimoniali, mentre potrebbe invocarsi un danno non patrimoniale).

L’increscioso episodio risale alla metà di aprile: in quell’occasione i funzionari dell’Ats erano intervenuti, dopo esser venuti a conoscenza del fatto dagli organi di stampa, per effettuare accertamenti anche su altri quattro cani, due cuccioli e due in età adulti, che si trovavano insieme ai due presunti aggressori dell’animale trovato morto.

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