Sabato 12 maggio, il gruppo Scout Agesci dormirà al Parco della Malpensata a sostegno di iniziative per risolvere la marginalità sociale
Marchesi: «Un segnale concreto di vicinanza a chi è costretto a vivere per strada»
Bergamo, 11 maggio 2018 – Chi di solito si trova ai margini della società per una volta occuperà il centro: è il senso dell’iniziativa “Protagonisti di una città che include”, evento che il Gruppo Scout “Agesci” promuove in collaborazione con l’Assessorato alle politiche giovanili del Comune, sabato 12 maggio, alle ore 21.00, in Piazza Dante.
Durante la serata verrà proposto l’ascolto delle esperienze di alcuni dei soggetti del “Tavolo Grave Marginalità” e di altri enti presenti sul territorio che si occupano di tematiche legate alla marginalità sociale tra i quali (Servizio ESODO, Mensa Frati, Il Mantello, Dormitorio il Galgario, Camper ATS Bessimo, Cooperativa Berakah).
Si parlerà quindi di tutti i fenomeni e delle storie di marginalità sociale che si verificano nella nostra città, con la finalità di trasmettere ai giovani partecipanti consapevolezza riguardo le tematiche della marginalità stessa, riflettendo attorno alle cause e agli effetti del problema e alle sue possibili soluzioni.
Per mettersi in gioco in prima persona e diventare protagonisti di un gesto che accenda i riflettori sul fenomeno della marginalità sociale, un gruppo di giovani scout pernotterà al Parco della Malpensata, la notte del prossimo 12 maggio.
«Si tratta di un’esperienza interessante e importante – sottolinea Maria Carolina Marchesi, assessore alle politiche giovanili (nella foro) – un modo concreto, attraverso il quale i giovani e lo scoutismo si avvicinano in modo diretto e non mediato alle situazioni di difficoltà. Da questa conoscenza diretta – continua – potranno poi nascere ulteriori sviluppi, attraverso anche la possibilità di progetti volontariato. Per quello che riguarda la notte all’interno del Parco della Malpensata – conclude – credo che si tratti di un forte segnale di vicinanza da parte dei ragazzi a chi vive o è costretto a vivere in strada, un gesto davvero emblematico e concreto».