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E’ caduta nella fitta rete della Gdf orobica, una cooperativa gestita da un imprenditore residente in Brianza, con 112 dipendenti, che ha evaso il fisco per circa un milione di euro.
Sequestrati 12 immobili.

 

Bergamo, 1 giugno 2018  – I Finanzieri del Gruppo di Bergamo, coordinati dal dott. Nicola Preteroti, sostituto procuratore presso la locale Procura della Repubblica, hanno concluso un’indagine che ha portato all’individuazione di una società completamente sconosciuta al Fisco. Si tratta, in particolare, di una cooperativa con sede nel territorio bergamasco, amministrata da un imprenditore cinquantenne residente in Brianza.
Le investigazioni hanno permesso di scoprire che l’attività dichiarata dalla società nel settore del movimento merci era fittizia e che l’azienda era impegnata in realtà nella fornitura di manodopera ad altre imprese.
Complessivamente, la cooperativa ha omesso di dichiarare al Fisco ricavi per oltre due milioni di euro, compensando con falsi crediti d’imposta che avrebbe dovuto versare come contributi INPS ed INAIL per i suoi dipendenti.
L’ammontare delle imposte evase è stato quantificato in circa un milione di euro. Alla società, quale sostituto d’imposta, è stato inoltre contestato il mancato invio dei previsti documenti fiscali (mod. 770) all’Agenzia delle Entrate, per conto dei suoi 122 dipendenti formalmente assunti.
Al termine delle indagini l’imprenditore è stato denunciato all’autorità giudiziaria per i reati di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi ed IVA e di indebita compensazione.
Il G.I.P. presso il Tribunale di Bergamo, dott. Vito Di Vita, ha emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente fino alla concorrenza dell’imposta evasa, del denaro e dei beni immobili di proprietà sia della società che del suo legale rappresentante.
In esecuzione del provvedimento, i Finanzieri hanno inoltre proceduto a sequestrare i conti correnti della cooperativa e dell’imprenditore, nonché diversi immobili intestati a quest’ultimo, per un valore complessivo di oltre un milione di euro.
L’operazione si inserisce nell’ambito dell’azione della Guardia di Finanza a contrasto dell’economia sommersa, per arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese che operano nella piena e completa osservanza della Legge e dei lavoratori. Un’azione che viene portata avanti attraverso interventi mirati ed un sistematico ricorso all’aggressione patrimoniale dei responsabili.

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