Gli hacker con gli attacchi dei virus macro malware e ransomware “WannaCry” (voglio piangere) provocano la crittografia dei dati dei sistemi informatici chiedendo riscatti alle ditte colpite
Nello scorso mese di aprile l’Italia ha subito il 13% degli attacchi mondiali da malware.
Bergamo, 10 giugno 2018 – La prima metà del 2017 sarà ricordata – e non solo dagli esperti di sicurezza – per gli attacchi di sistemi ransomware, i virus informatici che bloccano i documenti e chiedono un riscatto. Una minaccia significativa per le aziende, per le imprese industriali e, in particolare, per le imprese che dispongono di infrastrutture critiche, poiché l’attività del malware può determinare l’interruzione dei processi industriali.
L’Italia è tra i Paesi più colpiti. Tra i mesi di marzo e aprile di quest’anno, il nostro Paese si è classificato al 4° posto nella classifica mondiale per numero di attacchi subiti da macro malware, registrando un triste primato: nel mese di aprile è stato il più colpito dai ransomware dell’Europa centro-meridionale con un totale del 13% di attacchi subiti. (Fonte: Datamanager)
In generale, lo 0,5% dei computer nell’infrastruttura industriale delle organizzazioni è stato attaccato tramite crittografia ransomware almeno una volta nella prima metà del 2017 e, se si fa riferimento al solo ransomware WannaCry, la sua rapida proliferazione è iniziata il 12 maggio 2017 trasformandosi in una pandemia che ha colpito computer in 150 paesi in tutto il mondo.
WannaCry ha attaccato computer di persone coinvolte in diversi tipi di produzione, raffinerie, infrastrutture urbane e impianti di distribuzione elettrica. (Fonte: IAI)
Il rischio di attacco software rappresenta una forte minaccia per le aziende industriali, e in particolare per le filiere logistiche costituite da più organizzazioni industriali soprattutto alla luce dell’esplosione dei dispositivi basati su Internet of Things.
Quali sono le insidie che le aziende industriali devono sostenere nel momento in cui investono in tecnologie 4.0? Quali le soluzioni tecnologiche, gestionali e organizzative da intraprendere per evitare di rimanere vittime delle insidie informatiche?
A queste domande risponderà Esti Peshin,vice presidente e general manager della Cyber Division delle Industrie Aerospaziali Istraeliane (IAI), nella prima giornata di lavori del simposio scientifico internazionale INCOM2018 – Information Control Problems in Manufacturing (Bergamo, 11-13 giugno 2018), organizzato congiuntamente dall’Università di Bergamo e dal Politecnico di Milano.
Tre giornate di massimo fermento in cui esperti mondiali del settore informatico applicato ai sistemi manifatturieri si confronteranno su tecnologia, ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico. Un salto nel futuro, organizzato da due Università che risiedono nel cuore dell’area manifatturiera italiana.
Per informazioni www.incom2018.it