470 sono le panchine restaurate dai richiedenti asilo, ospitati all’interno dell’ex Gleno e che aderiscono al programma “Io non sto in panchina”, iniziativa di volontariato civico avviata in collaborazione con il Comune, Caritas e Cooperativa Ruah.
Bergamo, 31 agosto 2018 – L’obiettivo del progetto “Io non sto in panchina” di quest’anno è rinnovare, riverniciare e restaurare oltre 1000 panchine della città, del secondo lotto e proseguire il lavoro iniziato nel 2017 su altrettante panchine nei luoghi pubblici cittadini.
Bergamo Alta, centro città, viale Papa Giovanni, parco Edoné a Redona, parco Suardi, zona dello stadio e Conca Fiorita, Valtesse via Baioni e, infine, la zona del cimitero monumentale e via Borgo Palazzo: 469 panchine (e 6 barriere di legno) sono state rimesse in sesto da 22 richiedenti asilo (di otto nazionalità diverse), per un lavoro che proseguirà anche durante il mese di settembre.
Rispetto allo scorso anno e’ stato maggiore l’impegno nei parchi e nei giardini pubblici, come testimoniano le 60 panchine rimesse a nuovo all’interno del solo parco Suardi e le oltre 20 nel parco dell’Edoné.
«Diversi sono stati i passanti della città – ricorda Bruno Goisis, presidente della cooperativa Ruah – che si sono fermati, soprattutto nei parchi, a chiedere spiegazione ai giovani volontari di ciò che stavano facendo, informandosi anche del luogo di provenienza, a volte chiedendo della famiglia, dove fossero accolti e di quale futuro si aspettassero in Italia. L’iniziativa mira proprio ad avvicinare i richiedenti asilo alla comunità e al territorio – prosegue – e rappresenta uno dei tanti strumenti di cui ci stiamo attrezzando per avviare percorsi di convivenza».
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