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Manifestazione promossa dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione europea con l’intento di favorire il dialogo tra le nazioni europee e riaffermare il ruolo centrale della cultura nelle dinamiche della società.

 

Bergamo, 18 settembre 2018 – Stamattina a Palazzo Frizzoni ha avuto luogo la presentazione alla stampa delle Giornate Europee del Patrimonio, iniziativa alla quale il Comune di Bergamo ha aderito, su invito del Ministero per i beni e le attività culturali, “nella convinzione che sia occasione importante per riaffermare il ruolo centrale della cultura nella società contemporanea”.
Tante le iniziative previste in tutta la città, e tanti i luoghi che parteciperanno all’iniziativa, proponendo una ricca offerta con aperture, laboratori e visite guidate straordinarie in molti luoghi della cultura cittadina, ed mostrare la ricchezza e la grande dimensione del Patrimonio culturale nazionale. Promotore della manifestazione è stato l’assessore alla Cultura del Comune, Nadia Ghisalberti, che ha detto:

«La nuova edizione è dedicata al tema “L’arte di condividere” un team che vuole puntare l’attenzione sulla necessità di costruire legami sempre più stretti e significativi tra luoghi di cultura e i loro territori, le sue comunità e le sue storie, con l’obiettivo di far conoscere lo straordinario Patrimonio locale.L’Amministrazione crede a questa iniziativa – prosegue – che si relaziona tra patrimonio storico e comunità, e la tramanda anche alle nuove generazioni, un valore storico-artistico che si approccia con la cittadinanza. Le giornate europee del Patrimonio –  conclude – si terranno il 22 e 23 di settembre prossimi, e abbiamo scelto un progetto molto fedele alla cittadinanza e soprattutto sensibile ai portatori di handicap, un lavoro molto puntuale, bello e interessante».

«Abbiamo cercato di venire incontro ai non vedenti – sottolinea Marco Valle, direttore del Museo Scienze – con dei programmi specifici e nel contempo abbiamo creato appuntamenti dinamici coinvolgenti come quello di fare vedere i movimenti dei mammut in chiave virtuale. Inoltre fare conoscere gli animali, attraverso mostre – continua – ha scatenato interesse e curiosità nei visitatori. Abbiamo infine permesso l’accesso agli studenti a prezzi agevolati».

Si spazia così dall’intercultura, con le originali proposte del Museo Archeologico sulle migrazioni antiche e sul confronto tra culture diverse, al dialogo tra storia e paesaggio nel percorso curato in sinergia dal Museo delle Storie e dall’Orto botanico, fino all’esposizione del nostro ricco patrimonio culturale, in alcuni casi visibile per la prima volta: i disegni di Quarenghi della Mai, gli Erbari in Sala Viscontea, i cortometraggi del fondo Zucchelli della GAMec, le opere della Carrara attraverso la particolarissima lente del design, le zanne e gli artigli del Caffi.
Quest’ultimo viene festeggiato per i suoi 100 anni con un nuovo volume che racconta la sua storia, realizzato dagli Amici del Museo, mentre il TTB Teatro tascabile di Bergamo narra come l’ex Monastero del Carmine stia diventando sempre più crocevia di esperienze artistiche multidisciplinari, grazie ad un progetto di valorizzazione unico in Italia. Nella direzione dell’inclusione e dell’accessibilità del patrimonio prosegue la collaborazione con l’UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, che il Comune di Bergamo rinnova con due attività: la realizzazione di riproduzioni tattili cartacee dei monumenti più significativi della città, per consentire a vedenti e ipovedenti di apprezzare le nostre bellezze architettoniche, e una lettura “sensoriale” della storia di Pinocchio presso la Biblioteca Tiraboschi, che fa sperimentare ai bambini come si possa leggere a occhi chiusi.

Ecco il programma:

Programma intero della manifestazione

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