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Tutore di persone affette da infermità mentale, si è appropriato di denaro prelevato dai conti correnti di questi ultimi, circa 170 mila euro. Dovrà rispondere di peculato.

Sequestrati al legale beni per un importo uguale alle somme sottratte alle sue vittime.

 

 

Bergamo, 10 ottobre 2018 – La Guardia di Finanza di Sarnico ed i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Bergamo hanno concluso un’indagine nei confronti di un avvocato di Castelli Calepio (BG) accusato, in qualità di tutore di persone affette da gravi infermità psicofisiche, di aver illecitamente sottratto somme di denaro dai conti correnti sui quali era delegato ad operare, per conto dei suoi assistiti.
Le attività investigative, coordinate dal Pubblico Ministero,
Fabrizio Gaverini, hanno tratto origine da una denuncia presentata da un familiare di una delle vittime, attualmente ricoverata a tempo pieno presso una residenza sanitaria assistenziale, che si era insospettito, dopo aver notato movimenti bancari anomali e apparentemente privi di giustificazione.
Attraverso una minuziosa disamina di diversi conti correnti, gli investigatori sono riusciti ad analizzare numerose movimentazioni che hanno consentito di accertare indebite appropriazioni di denaro da parte del legale, quantificate in quasi 170mila euro prelevati dai conti correnti di quattro persone affette da croniche e gravi patologie cerebropatiche.
Il legale, una volta scoperto, ha risarcito parzialmente gli aventi diritto. Sospeso dall’albo forense, dovrà rispondere di peculato, avendo agito in qualità di pubblico ufficiale, per effetto del mandato affidatogli dal Tribunale di Bergamo.
Nei confronti dell’indagato, sulla scorta di un decreto emesso dal GIP del Tribunale di Bergamo, i finanzieri di Sarnico hanno sequestrato un appartamento, un box auto e disponibilità bancarie per un importo pari all’attuale profitto del reato,
75mila euro.

Beni e disponibilità finanziarie sui quali sono scattati i sigilli della Guardia di finanza e dell’Autorità Giudiziaria che serviranno per risarcire gli aventi diritto, in caso di condanna.

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