Anche se non viene evidenziato alcuna alterazione dello stato di salute relativamente agli indicatori sull’incidenza tumorale, sulla mortalità e sui ricoveri delle persone residenti, esposte all’inquinamento acustico, permangono alcune criticità, in particolare per l’uso di sonniferi contro i disturbi del sonno, che i medesimi assumono.
Tuttavia il livello di attenzione resta alto.
Bergamo 29 OTTOBRE 2018 – Non emerge alcun danno sulla salute dovuto all’impatto ambientale dell’attività dell’Aeroporto il “Caravaggio” di Orio al Serio. Questo è quanto emerge dall’analisi “Monitoraggio dello stato di salute della popolazione residente nei comuni adiacenti all’aeroporto di Orio al Serio” i cui risultati sono stati presentati da Ats Bergamo ai sindaci dei Comuni e ai presidenti dei comitati e delle associazioni del territorio adiacenti all’aeroporto.
Monitoraggio della popolazione esposta al rumore
L’attività di monitoraggio proseguirà, e Ats Bergamo ha proposto l’attivazione di studi di epidemiologia analitica che possano valutare l’effetto dell’attività aeroportuale sulla popolazione residente nell’area esposta, con particolare attenzione alle fasce di età più suscettibili, come bambini e anziani. Infine, a fronte della modificazione dei volumi e delle rotte dell’attività aeroportuale, Ats Bergamo chiederà agli enti preposti di rivalutare le mappe di esposizione al rumore e, su tale base, procederà al nuovo monitoraggio degli eventi sanitari.
Studio epidemiologico
Il precedente monitoraggio è stato realizzato rapportando lo stato di salute degli abitanti dei comuni interessati dalle rotte dell’aeroporto a quello dei cittadini bergamaschi che risiedono in altre zone della provincia ed è stato articolato in tre momenti: lo studio epidemiologico preliminare che ha identificato l’incidenza e la mortalità dei principali gruppi di patologie, con particolare attenzione alle cause oncologiche; lo studio epidemiologico finalizzato a valutare il consumo di alcune categorie di farmaci; lo studio delle ospedalizzazioni per causa specifica.
Nel periodo analizzato, ovvero tra il 2012 e il 2017, non sono emerse differenze di incidenza e mortalità dell’area di studio e lo stesso vale per le ospedalizzazioni per causa specifica. I risultati confermano quanto già emerso con lo studio epidemiologico relativo al periodo 2006-2011.
Dati sull’assunzione di farmaci del gruppo A e N
Un discorso a parte merita la prescrizione di farmaci. Per quanto riguarda i farmaci del gruppo A, ovvero i farmaci prescritti per disturbi correlati all’acidità gastrica, in passato veniva evidenziato un eccesso di prescrizione di tali farmaci nell’area di studio rispetto al resto della provincia (l’eccesso variava tra il 9,0 e l’11,7% nelle donne e tra il 5,0 ed il 7,5% negli uomini, nel corso del periodo 2006-2011), nel monitoraggio in oggetto, invece, tale eccesso non è emerso più: non ci sono differenze nelle prescrizioni di farmaci A nel periodo 2012 – 2017 tra chi abita nella zona di studio e la restante provincia di Bergamo.
Per i farmaci del gruppo N, ossia ansiolitici, ipnotici e sedativi e antidepressivi si conferma il moderato eccesso di prescrizioni solo per i primi due anni di osservazione.