La GdF di Torino sequestra oltre 2 milioni di articoli cinesi, messi in commercio per la tradizionale festa di Halloween.
Elevate sanzioni amministrative per oltre 50.000 euro.
Torino, 31 ottobre 2018 – Giocattoli, maschere, stickers, parrucche, il tutto per oltre due milioni di articoli, pronti per essere venduti in vista dell’imminente festività di Halloween. E’ un primo bilancio di un’operazione della Guardia di Finanza di Torino in due store gestiti da imprenditori di origine cinese, uno situato nella zona nord del capoluogo, nel quartiere Borgo Vittoria mentre il secondo a Nichelino (TO), comune della cintura torinese.
Gli articoli, già sugli scaffali, visto l’approssimarsi della festività della tradizione anglosassone, erano realizzati con materiali di scarsa qualità e di conseguenza potenzialmente pericolosi per la salute dei giovani acquirenti; i giocattoli, tra l’altro, erano sprovvisti del marchio CE o, addirittura, con quest’ultimo apposto sul prodotto illegalmente o in maniera difforme. I Baschi Verdi del Gruppo Torino hanno anche accertato che i giocattoli in vendita risultavano sprovvisti delle più basilari informazioni utili alla tutela del consumatore, quali la provenienza, le modalità di utilizzo, le indicazioni merceologiche in lingua italiana del prodotto nonché l’eventuale presenza di materiali o sostanze pericolose.
E’ bene sempre ricordare ai consumatori che prima di acquistare un giocattolo, è indispensabile controllare che lo stesso, oltre a riportare la marcatura CE, sia munito di un Marchio di certificazione rilasciato da un Ente terzo ad ulteriore garanzia della conformità dell’articolo.
Nel corso dell’intervento eseguito a Nichelino (TO), i Finanzieri hanno anche sequestrato migliaia tra articoli di prodotti casalinghi e di bigiotteria falsamente etichettati. I titolari dei due empori, una cinquantenne ed un trentenne, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Torino; numerosi i reati a loro carico, dalla frode in commercio alla violazioni sulla sicurezza dei giocattoli, dalle false indicazioni qualitative sino alla falsa indicazione di origine dei prodotti. Nei loro confronti, inoltre, sanzioni amministrative per oltre 50.000 euro.