La GdF e la Polizia di Stato di Lecco hanno sequestrato beni immobili e liquidità, fino a 16 milioni di euro, per l’utilizzo fraudolento di crediti d’imposta.
Lecco, 9 novembre 2018 – La Guardia di Finanza di Lecco, di concerto con la Squadra Mobile della locale Questura, e coordinati dalla Procura della Repubblica di Bergamo, hanno portato alla luce un complesso schema fraudolento basato sull’utilizzo di crediti d’imposta, di fatto inesistenti, per compensare i debiti tributari e contributivi.
Le attività info-investigative che, nello scorso mese di maggio, avevano portato all’arresto del direttore dell’INPS di Sondrio, all’epoca dei fatti direttore alla sede di Bergamo, hanno permesso di dimostrare l’esistenza di un sodalizio criminoso composto anche da vari consulenti che hanno fornito ai propri clienti una vera e propria “assistenza fiscale e previdenziale” connotata da una preordinata fraudolenza.
Il meccanismo ideato, che ha interessato oltre 50 imprese operanti sull’intero territorio nazionale, è stato messo in atto da un consulente di Treviglio, che, con l’ausilio di ulteriori professionisti e collaboratori, ha organizzato una vera e propria associazione a delinquere che procedeva a compensare tramite i modelli F24 debiti tributari e previdenziali con crediti inesistenti.
Gli approfondimenti investigativi hanno evidenziato la natura assolutamente simulata dei crediti utilizzati nelle indebite compensazioni. In taluni casi, a testimonianza del comportamento spregiudicato tenuto dagli indagati, i crediti fittizi utilizzati in compensazione risultavano addirittura riferibili ad anni d’imposta antecedenti la costituzione stessa delle società che ne vantavano la formale titolarità.
Nell’ambito dell’attività è stato eseguito un decreto di sequestro per equivalente finalizzato alla confisca fino alla concorrenza di 16 milioni di euro, emesso dal GIP del Tribunale di Bergamo, che ha permesso di sequestrare liquidità presenti su numerosi rapporti bancari, quote societarie, denaro contante e 22 auto di lusso. Sono stati inoltre sequestrati 15 immobili situati nelle provincie di Bergamo e Salerno, orologi e quadri il cui valore è in corso di stima.