Fermati dalla finanza romana, all’aeroporto di Fiumicino, tre trafficanti di stupefacenti cileni che trasportavano oltre 12 chili di cocaina purissima, occultati in panciere, parastinchi e in barattoli di prodotti alimentari del loro Paese .
Roma 10 novembre 2018 – I militari della GdF di Roma, in collaborazione con funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in meno di 24 ore, hanno proceduto all’arresto di tre insospettabili trafficanti di stupefacenti che cercavano di introdurre nel territorio italiano oltre 12 chilogrammi di cocaina purissima. All’apparenza sembravano normali passeggeri, magari dal look un po’ stravagante: in realtà, sotto le mentite spoglie di due indaffarati manager, si celavano veri e propri esperti corrieri della droga, al soldo di un’organizzazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
I finanzieri del Gruppo di Fiumicino, grazie al loro acume investigativo e a una meticolosa attività di intelligence, hanno subito svelato i fantasiosi metodi di occultamento della droga, adottati dai narcotrafficanti per eludere i controlli. Infatti, nella prima circostanza, è stato individuato un passeggero cileno, in arrivo da Buenos Aires, insospettabile turista, ospite in Italia presso alcuni parenti emigrati anni prima, con al seguito alcune confezioni di prodotti cileni: barattoli di locale maionese e creme per la cura del corpo.
Il soggetto, in un primo momento, è apparso fin troppo determinato a giustificare il trasporto di così tanti vasetti e flaconi, solo per ricambiare l’ospitalità offertagli dai suoi familiari. L’ostentata sicurezza è però crollata dinnanzi alla scoperta dell’effettivo materiale trasportato, abilmente occultato all’interno delle confezioni, involucri in lattice contenenti cocaina purissima composta da sostanza liquida gelatinosa per complessivi sei chilogrammi.
Immediatamente dopo l’arresto del turista cileno, le fiamme gialle hanno intercettato l’arrivo di altri due passeggeri, di origine lettone, ma provenienti da San Paolo del Brasile, risultati “frequent flyer” per il Sud America, il cui portamento innaturale assunto da uno dei due nella fase di recupero della propria valigia sui nastri di riconsegna, ha insospettito i finanzieri che decidevano così di eseguire un controllo.
Il viaggiatore, dichiaratosi intermediario finanziario, nel corso dell’ispezione enfatizzava la gravità dei suoi problemi posturali per giustificare l’utilizzo di un busto ortopedico, ma i militari notavano che anche il compagno di viaggio indossava analogo supporto, a suo dire, per proteggere la schiena, ma questi non riferiva di alcuna patologia per motivarne l’uso.
I militari decidevano così di procedere a un esame più accurato del busto, scoprendo sia che trattavasi di una “panciera”, al cui interno erano trasportati panetti di cocaina, sia che i due sedicenti intermediari indossavano parastinchi e altre “protezioni” delle gambe tutti imbottiti di cocaina. L’operazione di servizio, che ha consentito di togliere dal mercato al dettaglio oltre 50.000 dosi di stupefacente per un controvalore di circa tre milioni di euro, conferma il costante impegno sia della Guardia di Finanza romana sia quella nazionale, a contrastare, tra l’altro, il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, a tutela della salute pubblica.