L’opera “Giulia e Mileto in carrozza” – di Giacomo Manzù – viene trasferita all’Ex Collegio Baroni
Bergamo, 5 dicembre 2018 – Questa mattina è stata presentata al pubblico, presso l’Ex Collegio Baroni, la nuova collocazione dell’opera Giulia e Mileto in corrozza, realizzata dallo scultore bergamasco Giacomo Manzù (Bergamo,1908 – Ardea, 1991), intorno al 1966, e donata dall’artista alla città di Bergamo all’inizio degli anni Ottanta.
La scultura in bronzo che è parte della collezione della locale Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, ha lasciato il cortile interno del museo ed è stata ricollocata sulla terrazza panoramica dell’Ex Collegio Baroni a seguito di un accordo di comodato tra il Comune e l’Università di Bergamo.
L’opera sottoposta ad un intervento di restauro durante la scorsa estate, ritrae i figli dell’artista – nati dall’unione con lnge Schabel – mentre giocano, in equilibrio incerto, sopra una carrozza stilizzata. La sua forma flessuosa, simile a un nastro, adempie alla funzione di fluido elemento di raccordo delle parti e fa da sfondo al tema del gioco infantile. caro a Manzù.
«Oggi è uno giorno importante ─ sottolinea Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università di Bergamo ─ perché si sono ulteriormente concretizzati l’impegno e il lavoro intrapresi in forte collaborazione dall’Università insieme all’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo e alla GAMeC, che ringrazio. L’obiettivo è di valorizzare il grande artista bergamasco Giacomo Manzù – prosegue il rettore ─ non solo come scultore, ma come intellettuale e uomo di cultura del suo e del nostro tempo. A 110 anni dalla sua nascita, da oggi l’opera di Manzù, che è a pieno titolo entrata nella storia dell’arte, potrà essere vista anche da tutta la comunità universitaria e affacciarsi, a sua volta sulla città, nel terrazzo del rinnovato collegio Baroni, quale segno di speranza e di futuro. Le opere del più grande scultore che la nostro terra vanti ─ conclude ─ sono conosciute in tutto il mondo e ospitate in collezioni pubbliche e private, e da oggi in Università».
«Quest’importante opera di Manzù ─ commenta Giorgio Gori, sindaco di Bergamo ─ trova spazio da oggi in un luogo prestigioso, dove potrà esprimere ancora meglio la sua bellezza, dialogare con il pubblico e testimoniare il genio creativo del grande Maestro. Lo scelta di collocare Giulia e Mileto in carrozza in questa nuova “casa”, a portata dei cittadini, studenti e turisti, risponde all’intenzione di rendere I’arte un’esperienza alla portata di tutti e lo nostra città, a partire dalle sue istituzioni formative, un luogo ancora più vitale e ricco di cultura».
«Lo nuova collocazione dell’opero – prosegue l’Assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti – rafforza la collaborazione tra il Comune e l’istituzione culturale e formativo più importante della città, che celebra quest’anno i 50 anni della sua nascita, promossa dalle Istituzioni cittadine. Si crea così, a Bergamo, un percorso dedicato a Manzù che va dal Monumento al Partigiano alla tomba del figlio Pio nel Cimitero Monumentale, passando per il giardino della Provincia, e che ha il suo culmine nella Collezione della GAMeC. Da oggi si aggiunge la tappa di Via Pignolo, dove la grande scultura dedicata ai figli in tenera età sarà visibile a tutti coloro che intendono raggiungere Città Alta a piedi ma, soprattutto, ai giovani studenti che frequentano ogni giorno l’ex Collegio Baroni».
«Negli ultimi anni – conclude Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC – l’opera Giulia e Mileto in carrozza è stata esposta in una zona adiacente alle sale che fino allo scorso giugno hanno ospitato alcune delle opere della Collezione della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, ma in uno posizione non centrale rispetto all’ingresso del museo. Sono certo che lo collocazione in questo contesto prestigioso permetterà olla scultura di godere di gronde visibilità e di rinnovato interesse. Un cambiamento importante per lo GAMeC, e preludio di una serie di interventi che il Comune di Bergamo realizzerà nel nostro cortile nei prossimi mesi, al fine di rendere gli spazi museali più belli, più sicuri e più vivibili».
Giacomo Manzù (1908-1991) è certamente uno dei più importanti scultori del ‘900 e ha raggiunto ampia notorietà internazionale, tanto che le sue opere si trovano nei principali musei e gallerie del mondo. L’allestimento di questa scultura nel cortile della nuova sede universitaria in via Pignolo, oltre ad essere un doveroso omaggio al grande concittadino, contribuisce a rendere presenti in tutta la città i segni della sua arte. È un nuovo tassello nella prospettiva di una sorta di museo diffuso che la città dedicherà a Manzù, per offrire la sua opera alla ammirazione di giovani studenti o visitatori sempre più presenti e determinanti nel panorama bergamasco.