La Polizia di Stato prosegue senza sosta l’attività di contrasto al traffico di stupefacenti, e arresta due spacciatori nordafricani sequestrando loro 3,7 chilogrammi di hashish e 4.400 euro.
Bergamo, 6 dicembre 2018 – La Polizia di Stato, come di consueto, svolge giornalmente sia in città che in provincia, l’attività di controllo del territorio, soprattutto delle zone particolarmente sensibili (dove vengono commessi vari reati), e di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti pesanti e leggere.
Nel corso di tali controlli, alcuni agenti della locale Squadra Mobile notavano in via Ponte Pietra, nella zona compresa tra lo stadio e il Comune di Ponteranica, due soggetti di etnia maghrebina, già monitorati dai poliziotti, da più tempo, agire muovendosi con fare sospetto e guardingo.
I due nordafricani venivano fermati e identificati dagli agenti risultando essere Ezaouaoui Hamza, nato in Marocco nel 1988 e Bekkouch Abdelilah, nato anch’egli in Marocco nel 1990, entrambi regolari sul territorio nazionale.
Gli uomini della volante intervenivano bloccando i due, quando notavano che Ezaouaoui Hamza cedeva uno zaino a Bekkouch Abdelilah, dentro il quale venivano poi rinvenuti circa 2 chilogrammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, in panetti da circa 100 grammi cadauno e,non solo, nella tasca dei pantaloni di Bekkouch veniva trovato un coltello intriso di sostanza stupefacente.
In seguito si procedeva anche a perquisizione domiciliare di Ezaouaoui Hamza, sita nel comune di Ponteranica, all’interno della quale si rinvenivano ulteriori 1,7 chilogrammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, in panetti da circa 100 grammi cadauno; inoltre, dentro la lavatrice, occultata tra panni sporchi, si rinveniva la somma di euro 4.400 in banconote di vario taglio, e materiale per il confezionamento della droga.
Lo stupefacente, una volta “tagliato” e confezionato, avrebbe fruttato ai due spacciatori un lauto guadagno, quantificabile in diverse migliaia di euro.
Pertanto, espletate le formalità di rito, i due marocchini venivano tratti in arresto e condotti presso la casa circondariale di Bergamo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.