Anche per l’anno 2019 arriverà una cospicua donazione dall’Associazione Cure Palliative al Papa Giovanni XXIII.
Il contributo economico di 230.000 euro garantirà la prosecuzione dei servizi per i malati inguaribili in fase avanzata, con la presenza di personale specializzato anche a domicilio e l’attivazione di corsi di formazione.
L’ospedale bergamasco userà queste risorse per rafforzare l’impegno come capofila della Rete degli Hospice e delle Cure palliative di tutta la provincia
Bergamo, 20 dicembre 2018 – L’Associazione Cure Palliative Onlus rinnova il sostegno alla ASST Papa Giovanni XXIII. I due soggetti sono da anni fianco a fianco nel comune impegno per la cura e l’assistenza ai malati inguaribili in fase avanzata, seguiti a domicilio oppure ricoverati all’Hospice “Kika Mamoli” di Borgo Palazzo, e per i loro famigliari.
Un nuovo contributo di 132.800 euro permetterà nel 2019, sulla base della convenzione già in essere, di rinnovare i contratti di quattro operatori in servizio all’Hospice “Kika Mamoli” di Borgo Palazzo. Due medici palliativisti, una psicologa e una data manager. Queste le figure professionali che, anche per il prossimo anno, garantiranno qualità di cura e assistenza ai malati inguaribili in fase avanzata in affiancamento agli operatori dell’Hospice.
Ma si tratta solo di una parte delle donazioni dell’Associazione Cure Palliative Onlus a sostegno del Papa Giovanni XXIII. Sempre per il 2019 l’Associazione metterà a disposizione dell’Hospice “Kika Mamoli” di Borgo Palazzo altri 97.400 € per il rinnovo di quattro contratti ad altrettanti professionisti: due medici palliativisti attivi anche a domicilio, uno psicologo e una ausiliaria.
La somma totale messa a disposizione dall’Associazione Cure Palliative Onlus all’ASST Papa Giovanni XXIII ammonta così a più di 230.000 euro (di cui 62.518 già versati e disponibili): un contributo che permette di garantire anche per il 2019 ben otto operatori con specifica professionalità, per continuare a garantire qualità di cura e assistenza, in degenza e a domicilio. Questi fondi sono stati raccolti grazie all’appoggio della comunità bergamasca. Sono centinaia le grandi e piccole donazioni ricevute anche quest’anno per permettere la miglior qualità di vita possibile per i malati inguaribili in fase avanzata e per i loro famigliari.
Si tratta di aiuti importanti, non solo per i pazienti dell’Hospice “Kika Mamoli”, struttura di riferimento del Papa Giovanni XXIII. Le risorse infatti sosterranno l’Ospedale nel suo ruolo di capofila coordinatore della Rete provinciale integrata che riunisce, oltre alla struttura di Borgo Palazzo, anche gli altri sei Hospice provinciali e i soggetti accreditati per le cure domiciliari del territorio. Il coordinamento fa capo ad ATS Bergamo e ha l’obiettivodi ottimizzare i servizi di cura e assistenza, in degenza e a domicilio, a quasi quattromila malati inguaribili in fase avanzata e ai loro famigliari: il Dipartimento Interaziendale Cure Palliative è coordinato da Michele Fortis, medico dell’Unità di Cure Palliative, Terapia del dolore e Hospice. Fortis è anche il referente principale delle cure palliative simultanee precoci in relazione agli altri reparti ospedalieri.
Oltre ai contributi a favore del Papa Giovanni XXIII, l’Associazione Cure Palliative Onlus ha già previsto importanti investimenti per l’attività associativa del 2019: 57.400 euro andranno per l’operatività della segreteria, mentre altri 140.000 euro sono destinati alla formazione degli operatori e a diffondere nella comunità una maggiore consapevolezza sul tema delle cure palliative, grazie alle varie attività che saranno messe in campo nel prossimo anno: lo sviluppo del sito e le campagne di comunicazione, la rivista Verso Sera e l’Inserto, gli spettacoli, il coro, il teatro, la pet-therapy, gli eventi sportivi e il lavoro con le scuole e l’Università in collaborazione con altre associazioni.
Il presidente dell’Associazione Cure Palliative Onlus, Arnaldo Minetti, ha sottolineato l’importanza della partecipazione dei cittadini bergamaschi e la alta professionalità di medici, infermieri, psicologi e altri operatori impegnati nelle strutture di ricovero e sul territorio, che permettono al Papa Giovanni XXIII di qualificarsi in Lombardia come realtà di avanguardia nell’impegno socio sanitario: «Ne siamo orgogliosi, ma sappiamo che c’è ancora molto da fare: una delle priorità è sicuramente quella di rafforzare l’organico degli operatori e la loro formazione permanente, perché è l’unico modo per garantire qualità di cura e assistenza e migliorarle ulteriormente, confermando il ruolo di eccellenza della nostra provincia».
Nei primi undici mesi del 2018 l’Hospice del Papa Giovanni XXIII, con 194 ricoveri, ha registrato livelli di prestazioni simili a quelli degli anni precedenti. Da gennaio a novembre 2018 la Unità di Cure Palliative, Terapia del Dolore e Hospice diretta da Roberto Labianca si è occupata anche dell’ospedalizzazionedomiciliare con un’équipe medico-infermieristica che ha seguito a casa 74 malati e ha erogato circa 6.400 prestazioni ambulatoriali di Terapia del Dolore. Una parte di queste, circa 700, sono state dedicate ai pazienti della Gastroenterologia e della Pneumologia, ai pazienti dell’Oncologia e dell’Ematologia e ai pazienti non oncologici o seguiti da altri reparti (ambulatori di cure simultanee). L’Unità di Cure palliative, Terapia del Dolore e Hospice ha infine garantito 791 consulenze specialistiche sul dolore e la terminalità in tutti i reparti del Papa Giovanni e ha sviluppato percorsi di cure simultanee e precociin integrazione fra gli specialisti dei singoli reparti e i medici palliativisti per la presa in carico precoce dei malati nelle varie patologie.
«Il prezioso sostegno della Associazione ci permette, aggiungendosi alle risorse pubbliche – ha commentato Roberto Labianca, direttore del Cancer Center e dell’Unità di Cure Palliative, Terapia del Dolore e Hospice dell’ASST Papa Giovanni XXIII – di implementare l’attività già in essere come la presa in carico a domicilio per i malati inguaribili in fase avanzata. Tra i progetti che intendiamo rafforzare – ha proseguito – in collaborazione con l’Associazione, rientrano la formazione interna, rivolta ai nostri operatori di struttura e agli specialisti ospedalieri di altri reparti, e la formazione esterna degli operatori di altre strutture del territorio che si occupano di cure palliative simultanee precoci, di accompagnamento nella fase avanzata di malattia e di trattamento del dolore di pazienti non guaribili».
«Da decenni ormai i nostri specialisti lavorano in équipe fianco a fianco con le figure che l’Associazione mette a disposizione con i suoi contributi – ha spiegato Carlo Nicora, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII – per garantire ai malati non più guaribili il controllo della malattia, un intervento sui sintomi e l’alleviamento del dolore. L’obiettivo comune – ha concluso il direttore – è quello di offrire a questi pazienti terminali e ai loro famigliari, nel momento drammatico che si trovano ad affrontare, la miglior qualità della vita possibile».