Sono stati sequestrati dai finanzieri genovesi oltre 2 milioni di prodotti contraffatti, 1.527 cliché falsi, denaro in contante e altri macchinari che servivano per falsificare i prodotti stessi.
Segnalati inoltre all’A.G. 73 persone fisiche, 2 enti e 33 soggetti, in corso di identificazione, per i reati di commercio di prodotti falsi, aggravato dalla transnazionalità, ricettazione, immigrazione clandestina e responsabilità amministrativa degli enti.
Genova, 16 gennaio 2019 – All’alba di ieri, la GdF di Genova sotto la direzione della locale Procura della Repubblica e con la collaborazione di altri Reparti del Corpo, ha eseguito sei misure restrittive di libertà personale e, oltre cento perquisizioni, nei confronti di soggetti di nazionalità italiana, senegalese e cinese.
L’operazione, denominata “San Paolo”, si è svolta a conclusione di un’articolata e complessa attività investigativa finalizzata ad ostacolare la proliferazione del mercato del falso nel settore della moda.
L’indagine ha interessato una decina di Regioni e ventiquattro Province ed è stata diretta a contrastare gruppi criminali costituiti da senegalesi, radicati principalmente nel territorio genovese e lombardo, di operatori economici italiani e cinesi, attivi nelle province di Brescia, Bergamo, Lodi e Parma, che costituivano l’intera filiera di produzione, importazione e commercializzazione di merce contraffatta destinata ai venditori abusivi che operano sulle piazze e sui lidi della Liguria ed in altre province italiane.
Tale indagine investigativa è nata a seguito di attività mirate di controllo economico del territorio della città c.d. “Superba”, e di analisi sviluppatasi, in seguito, lungo l’asse produttivo e di distribuzione lombardo-ligure fino ad interessare paesi extracomunitari anch’essi utilizzati come centri di produzione e stoccaggio per incrementare la filiera del falso.
L’operazione investigativa delle Fiamme Gialle ha consentito di identificare i compartecipi del disegno criminoso e di individuare altresì i “laboratori del falso”, risultati base logistica per la produzione ed il confezionamento di prodotti recanti marchio d’impresa contraffatto nella città in parola nonché i siti produttivi ubicati in Lombardia e la filiera dell’importazione dalla Cina, attraverso lo Stato del Senegal e dalla Turchia.
Nello specifico, tale indagine ha consentito di ricostruire il duplice “asse della contraffazione” Brescia-Genova e Milano-Genova, volto alla produzione di minuteria metallica e/o etichette, riportanti marchi contraffatti di note case di moda nell’hinterland milanese e bresciano ed il successivo trasporto nel territorio genovese, ove avveniva l’assemblaggio finale e/o lo stoccaggio presso vari laboratori e depositi, al fine di soddisfare un’ampia platea di clienti africani – prevalentemente di nazionalità senegalese – gravitanti principalmente nella provincia di Genova.
Nel corso dell’anzidetta operazione investigativa sono stati sequestrati, in otto interventi di riscontro preliminare, oltre 2 milioni di prodotti contraffatti, 1.527 cliché falsi, 1 personal computer portatile, 1 plotter industriale, 1 postazione di lavoro, 1 macchinario per sottovuoto, 1 compressore, 1 forno industriale, 2 presse, 1 saldatore, varie macchine da cucire e punzonatrici e, infine, denaro contante.
Le complesse investigazioni hanno consentito di segnalare all’A.G. 73 persone fisiche, 2 enti e 33 soggetti ignoti (in corso di identificazione) per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi aggravato dalla transnazionalità, ricettazione, immigrazione clandestina e responsabilità amministrativa degli enti.
Le perquisizioni, effettuate in maniera più consistente nelle province di Genova, Brescia, Milano, Torino, hanno consentito di smantellare un’intera filiera di gruppi criminali attivi nel settore della contraffazione delle griffe di note case di moda. I laboratori/officine costituivano una vera e propria rete di strutture appositamente allestite con mezzi, locali e know-how tecnologico, volta a sfruttare illegalmente l’utilizzo di marchi registrati a danno di aziende che operano lecitamente ed offrono possibilità di lavoro regolare e stabile.