Il nosocomio bergamasco al top delle strutture sanitarie nazionali per trapianti combinati con tecnica «Ex Vivo Lung Perfusion (EVLP)».
A ricevere gli organi, circa un mese fa, è stata una paziente 16enne, proveniente da Genova, affetta di fibrosi cistica.
Bergamo, 28 gennaio 2019 – Il trapianto combinato fegato-polmoni eseguito lo scorso 29 dicembre su una paziente in età pediatrica è stato il primo trapianto eseguito in Italia. A ricevere gli organi, a cavallo tra il Natale e il Capodanno, è stata una ragazza genovese di 16 anni affetta da fibrosi cistica, malattia genetica che altera le secrezioni di molti organi, e che nel suo caso provocava sanguinamento nelle vie respiratorie e una grave malattia epatica.
«In circa il 10% dei pazienti con fibrosi cistica la malattia polmonare, sempre presente in questa condizione, si associa anche ad un coinvolgimento del fegato che porta allo sviluppo di cirrosi completa – spiega Lorenzo D’Antiga, direttore della Pediatria del Papa Giovanni XXIII – . In questo caso, la funzione respiratoria globale era solo parzialmente compromessa, ma le alterazioni legate all’infiammazione cronica provocavano ricorrenti emorragie bronchiali poco controllabili con la terapia medica e pericolose per la vita della paziente. La funzione epatica era da tempo compromessa – prosegue il pediatra – al punto che, all’età di 11 anni, la paziente era stata sottoposta ad una procedura denominata TIPS, utilizzata per ridurre la severa ipertensione portale ed il rischio di emorragie digestive. Il progredire di questa complessa situazione – conclude – ha reso necessaria la scelta di un trapianto combinato di fegato e polmoni, che la ragazza, seguita al centro fibrosi cistica dell’Ospedale Gaslini di Genova, attendeva dallo scorso mese di aprile».
Diversamente da quanto finora avvenuto nei pochi trapianti di questo tipo eseguiti fino ad oggi, ad essere sostituito per primo è stato il fegato, mentre i polmoni del donatore venivano trattati con la tecnica Ex Vivo Lung Perfusion (EVLP) per essere poi trapiantati in immediata successione.
«Avevamo già eseguito 3 trapianti di questo tipo su pazienti adulti, i primi conclusi con successo in Italia – sottolinea Michele Colledan, direttore del Dipartimento Insufficienza d’organo e trapianti – ma questo è il primo in un paziente pediatrico. È anche il primo di questo genere in cui ricorriamo ell’EVLP – prosegue Colledan – una tecnica che simula, prima del trapianto, le condizioni in cui l’organo si trova normalmente a lavorare nel corpo umano, cioè una temperatura di 37 gradi, con regolare circolo all’interno dei vasi (perfusione) e flusso di aria nelle vie respiratorie (ventilazione), consentendo di allungare i tempi di conservazione e di valutare la funzionalità degli organi, migliorandola, se necessario».
L’équipe della sala operatoria
Il trapianto ha occupato i chirurghi del Papa Giovanni per tutta la giornata di sabato 29 dicembre, per ben 11 ore, dalle 12 alle 23. In sala operatoria come primo operatore c’era Michele Colledan, affiancato dalla collega Giulia Carrara, gli anestesisti Pietro Brambillasca – che, con i perfusionisti Davide Ghitti, Gabriele Micci e Silvia Viscardi, si è occupato anche della perfusione dei polmoni, e poi, ancora, Consuelo Mario e Magda Khotcholava e gli infermieri Moira Cuni, Andrea Battaglia, Nadia Magri, Stefania Cornelli, Denise Magri, Cristiana De Pirro, Letizia Viviani e Paola Maj e l’OSS Nicolina Sorrentino.
Condizioni della paziente trapiantata
Gli organi, prelevati nella notte tra il 28 e il 29 dicembre in un ospedale non lombardo dai chirurghi Domenico Pinelli e Erika Vicario, hanno immediatamente ripreso la loro funzione e le condizioni della giovane sono attualmente giudicate molto buone dall’équipe del Papa Giovanni, anche se l’attende un percorso di riabilitazione.
«E’ un grande risultato di squadra – commenta il direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII, Maria Beatrice Stasi – un successo possibile grazie al lavoro fianco a fianco della Pediatria, guidata da Lorenzo D’Antiga, della Terapia intensiva pediatrica, diretta da Ezio Bonanomi, e della Chirurgia dei Trapianti diretta da Michele Colledan. Un primato che rimarca la vocazione pionieristica, la tradizione pediatrica, la competenza nel settore dei trapianti d’organo e la forza dell’approccio multidisciplinare dell’Ospedale di Bergamo, che sa offrire con i propri professionisti risposte coraggiose ed efficaci a situazioni cliniche anche molto rare e complesse», conclude.