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Prosegue senza sosta l’opera encomiabile dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Bergamo impegnato, oltre che nell’ordinaria attività amministrativa, anche con attività connesse ai rimpatri e agli accompagnamenti di stranieri che permangono illegalmente sul territorio nazionale.

Bergamo, 1 febbraio 2019 – Nella giornata di martedì scorso 29 gennaio, un richiedente asilo nigeriano è stato accompagnato dagli agenti della locale Questura presso il Centro di permanenza per il rimpatrio di Bari per l’avvio dell’iter espulsivo, poiché soggiornava irregolarmente sul territorio nazionale dopo che aveva ricevuto il diniego della richiesta della protezione internazionale e il ricorso avverso al provvedimento era stato respinto dal competente Tribunale di Brescia.

Tra il 30 ed il 31 gennaio scorsi, sono stati accompagnati alla frontiera altri due cittadini tunisini di 36 e 28 anni. Il primo soggetto noto per la condotta violenta in genere, con precedenti di polizia per danneggiamento, resistenza a P.U., rapina aggravata, detenzione di sostanze stupefacenti e false attestazioni a P.U., entrato clandestinamente in Italia nell’anno 2011 e sprovvisto di documenti; il secondo con a proprio carico diversi precedenti di polizia, fra cui i reati di rapina aggravata, detenzione di sostanze stupefacenti e false attestazioni a Pubblico Ufficiale, entrato clandestinamente in Italia nel 2007. Questi ultimi, con a proprio carico diversi decreti espulsivi a cui non avevano mai ottemperato, venivano rintracciati nell’ambito di un intervento degli agenti della Questura, U.P.G.S.P. – Sezione Volanti – presso la locale stazione ferroviaria. L’intervento aveva avuto origine a seguito di una chiamata giunta al 112 NUE dopo la mezzanotte da parte di un giovane di Bologna che, mentre si trovava in sala d’aspetto veniva avvicinato dai tre magrebini che, inizialmente gli chiedevano di poter utilizzare la sua carta di credito per acquistare dei tabacchi e, successivamente, gli chiedevano del denaro con intimidazione. I poliziotti delle Volanti intervenuto sul posto, individuavano nel sottopasso pedonale i due cittadini tunisini in compagnia di altro soggetto, anch’egli di origine tunisina, ma naturalizzato italiano e, dopo averli fermati e chiesto loro i documenti, li accompagnavano in Questura per gli accertamenti. E’ evidente che, dai successivi accertamenti del personale di polizia, emergeva che i tre avevano dato false generalità e la loro vera posizione era quello di immigrati irregolari con un curriculum abbastanza sostanzioso di reati a loro carico. Quindi procedeva con l’espulsione dei tre soggetti che è stata eseguita grazie alla proficua e da tempo avviata collaborazione tra l’Autorità diplomatica consolare della Tunisia di Milano e la Polizia di Stato, che confermava le esatte generalità di entrambi i soggetti emettendo il necessario lasciapassare, documento che consente di attraversare la frontiera.

Nel corso del pomeriggio di ieri è stata eseguita un’altra espulsione dal territorio nazionale con accompagnamento coattivo, di un 30enne di nazionalità marocchina, sprovvisto di documenti, e identificato grazie all’indispensabile collaborazione con le Autorità diplomatiche consolari del Marocco di Milano, dopo il fermato aveva fornito, in più occasioni, sei differenti “alias” ossia false generalità al fine di sfuggire all’esecuzione delle plurime espulsioni che gravavano nei suoi confronti. Il medesimo era stato fermato da agenti della locale Questura, U.P.G.S.P. – Sezione Volanti – nell’ambito di un controllo cittadino volto al contrasto dei reati inerenti la sicurezza pubblica e della prevenzione dello spaccio di sostanze stupefacenti, mentre era intento a giocare a calcio in piazzale degli Alpini con un gruppo di giovani che anch’essi venivano sottoposti a controllo di polizia.

Nella stessa giornata veniva eseguita un’altra espulsione dal territorio nazionale con accompagnamento coattivo di un altro cittadino marocchino, scarcerato dalla Casa Circondariale di via Gleno, dove aveva terminato di scontare la pena di anni 4 di reclusione per il reato di traffico di sostanze stupefacenti. Quest’ultimo era anch’esso immigrato clandestino.

Ancora un altro cittadino pakistano è stato accompagnato presso il suddetto Centro per il rimpatrio, per l’avvio dell’iter espulsivo, poiché scarcerato dalla locale Casa Circondariale dove era stato detenuto per i reati di favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione irregolare, trattandosi di persona gravata anche da precedenti di polizia quali porto di armi in concorso e violazione del testo unico delle leggi di Pubblica di sicurezza.

Infine, questo pomeriggio, è stata eseguita l’espulsione coattiva dal territorio nazionale, disposta come misura alternativa alla detenzione dall’Ufficio di Sorveglianza di Brescia, di un cittadino di nazionalità albanese, condannato alla pena di 2 anni e 4 mesi, per la detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Il detenuto veniva prelevato direttamente dalla locale Casa Circondariale dagli agenti di polizia.

Tutti gli espulsi alla frontiera non potranno rientrare nell’area Schengen, ovvero nei paesi dell’Unione Europea, per un periodo di 5 anni.

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