I due asiatici, fermati alla discesa del pullman dai finanzieri del 3° Nucleo Metropolitano di Roma, sono risultati con precedenti per spaccio di droga, ed erano diretti, con l’ingente carico di bulbi da oppio, nell’Agro Pontino.
Roma, 11 febbraio 2019 – La GdF capitolina ha sequestrato oltre 50.000 bulbi di papavero da oppio, pronti per essere trasformati in oltre 7000 dosi di sostanza stupefacente, e tratto in arresto due persone di nazionalità indiana che li hanno introdotti in Italia ed erano appena giunti nella città eterna attraverso un autobus di linea proveniente dall’estero.
I due soggetti che, con fare guardingo e dagli atteggiamenti circospetti, scendevano da un pullman presso la stazione Tiburtina, provenienti dall’Est Europa, insospettivano i finanzieri del 3° Nucleo Metropolitano di Roma, anche dal pesante carico che trasportavano, i quali provvedevano ad eseguire un controllo di identificazione.
I due, che risultavano già arrestati, in passato, per analoghi reati, avevano al seguito 7 borsoni di grandissime dimensioni che, perquisiti dai militari, risultavano contenere i bulbi di papavero da oppio confezionati in sacche di plastica termosaldate al fine di non far percepire l’odore della droga ai cani dell’unità cinofila.
I due indiani fermati, entrambi residenti in provincia di Latina, erano diretti, con l’ingente carico di sostanza stupefacente, proprio nell’Agro Pontino.
I bulbi, già divisi in dosi da 100 grammi ciascuna, in pacchetti sigillati, sarebbero stati “distribuiti” alla comunità asiatica del basso Lazio, e avrebbero potuto essere utilizzati per estrarre la materia prima per la produzione dell’eroina oppure, una volta ridotti in polvere, essere fumati o masticati, in particolar modo dai braccianti agricoli indiani, pachistani e bengalesi insediati nella provincia pontina.
Infatti, tra gli effetti psicotropi di questa droga, vi è anche quello di ridurre la sensazione di fatica permettendo così ai lavoratori di far fronte al duro lavoro nei campi.
I due trafficanti sono stati tratti in arresto per traffico di sostanze stupefacenti e condotti presso il carcere di Regina Coeli a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
L’attività di polizia svolta rientra nel più ampio contesto del controllo del territorio nel quartiere San Lorenzo e zone limitrofe sotto il coordinamento del Comando Provinciale di Roma.