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E’ stato fatto un altro passo avanti significativo verso la riqualificazione dell’ex carcere di Sant’Agata: gli spazi sopra l’ex circoscrizione, il cortile de “l’ora d’aria”, l’intera copertura e il campanile dell’antica struttura verranno sistemati, grazie alla convenzione tra il Comune e la Cooperativa Città alta, approvata in questi giorni.

 

Bergamo, 18 febbraio 2019 – Un accordo che integra gli impegni che già sono stati stipulati nei mesi scorsi, quello tra il Comune e la cooperativa Città alta, che ha portato all’avvio del cantiere il quale creerà nuovi spazi a favore del “Circolino” nell’ex chiesa di vicolo sant’Agata: nel 2017 infatti è stato approvato il nuovo accordo per la valorizzazione del compendio, superando gli accordi che erano stati presi nel 2012 e che si erano dimostrati impraticabili.

L’Amministrazione, in primis, ha differenziato la destinazione dei due complessi Sant’Agata e Carmine, andando poi a creare un mix di funzioni in grado di promuovere un progetto di alto livello qualitativo improntato, soprattutto, su destinazioni pubbliche/culturali e garantendo una maggiore sostenibilità economica all’intera operazione.

Da qui la convenzione che ha assegnato gli spazi dell’ex chiesa alla Cooperativa Città Alta per i prossimi 50 anni: l’accordo più lungo mai ottenuto dal Circolino per la gestione dell’immobile da più di 30 anni sede delle proprie attività sociali, di aggregazione e ristorazione.

«La Cooperativa ha un ruolo centrale nella vita di Città Alta – ha detto il sindaco, Giorgio Gori – che pensiamo di aver riconosciuto con la convenzione sottoscritta un anno e mezzo fa. Ora facciamo addirittura un passo in più, dando ancora più concretezza al processo di riqualificazione dell’ex carcere di S. Agata. La Cooperativa non solo viene incontro all’Amministrazione e alla città sistemando a proprie spese un altro pezzo dell’immobile – ha proseguito Gori – ma consentirà anche di costruire, insieme al Comune, iniziative pubbliche all’interno del cortile dell’Ora d’Aria, spazio suggestivo che si presta a ospitare manifestazioni rivolte non solo al quartiere, ma all’intera città».

«La sistemazione dell’intera copertura e dell’ora d’aria, insieme ad altri spazi, sfruttando la presenza del cantiere già avviato – ha dichiarato l’assessore alla Riqualificazione urbana, Francesco Valesini – era un obiettivo che inseguivamo da tempo, visti i vantaggi anche per quella parte rimasta all’Amministrazione che ha seguito direttamente la sua sottoscrizione. Ora, grazie alla disponibilità della Cooperativa – ha continuato l’assessore – l’abbiamo raggiunto e mi auguro che sia anche di buon auspicio per arrivare finalmente, nei prossimi anni, alla piena e definitiva riqualificazione dell’intero ex carcere».

Nel frattempo il cantiere procede: il Circolino ha riaperto i battenti, proprio lo scorso fine settimana, dopo circa 40 giorni di stop, ed è in corso la realizzazione di una sala civica all’ultimo piano dell’edificio: si tratta di circa 300 metri quadrati destinati a una sala civica di cui Città Alta ha sempre dimostrato di aver bisogno, e che è stata prevista nel testo della convenzione approvata nell’ottobre 2017. Con il cortile della struttura si incrementano gli spazi, il cui utilizzo sarà condiviso con l’amministrazione comunale e le maggiori istituzioni culturali e civiche della città di Bergamo, contestualmente con le attività della Cooperativa Città Alta.

«Quando abbiamo iniziato l’intervento a ottobre – ha spiegato Aldo Ghilardi, presidente della Cooperativa Città Alta – ci siamo accorti di problemi strutturali che non potevano essere ignorati: dai problemi delle fognature che passano sotto il cortile dell’ora d’aria all’erogazione dell’energia elettrica alla messa in sicurezza del campanile della ex chiesa, tutti questi problemi hanno convinto noi e l’impresa Cividini a estendere il cantiere e investire ulteriori 1,3 milioni di euro per il nostro progetto di recupero. Per la Cooperativa è un intervento molto oneroso – conclude Ghilardi – ma di grande importanza e che affrontiamo con grande determinazione».

Ecco il video:

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