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Il Ministero è debitore nei confronti del Comune di Bergamo della somma di Euro 5.761.983,30 per saldare il debito sulle spese che Palazzo Frizzoni ha anticipato per garantire il funzionamento degli uffici Giudiziari.

Bergamo, 28 febbraio 2019 – 5.761.983,30 euro è la cifra risultata dalla differenza tra gli 8.723.725,20 euro spesi e rendicontati dal Comune nel periodo 2011/15 e 2.961.741,80 che il Ministero restituì negli ultimi anni. Nel 2016 fu poi il Governo Renzi a sgravare gli enti locali dalle spese di funzionamento della Giustizia.

Recentemente, il suddetto Ministero ha stabilito che il rimborso debba avvenire, nell’arco di 30 anni, e in misura pari a €. 1.827.125,49 , ovvero una somma pari al 31,71% della somma che ancora spetta al Comune di Bergamo. Soprattutto per tale motivo, la Giunta di Palazzo Frizzoni ha approvato stamattina una delibera per rivalersi nei confronti del Ministero della somma a essa spettante.

Giusta e fondata è stata l’osservazione del vicesindaco Giorgio Gandi che ha detto:

«Abbiamo deciso di richiedere al Tribunale di Bergamo l’emissione di un provvedimento d’urgenza al fine di tutelare gli interessi dei nostri concittadini da conseguenze che potrebbero rivelarsi molto gravi per la città. Parliamo di quasi 6 milioni sottratti ai servizi che vengono erogati ai cittadini, in un contesto in cui già abbiamo patito una complessiva restrizione delle fonti di finanziamento. Si tratta quindi di un’azione che riteniamo doverosa – prosegue Gandi – soprattutto nei confronti del “ricatto” , di fronte al quale siamo stati messi, a suo tempo, dal Governo nazionale: per vedere il milione e ottocentomila euro nei prossimi trent’anni (!) ci viene chiesto di rinunciare anche a qualunque pretesa sul resto del nostro credito a Roma sulle spese giudiziarie. Una situazione che non possiamo accettare – conclude – soprattutto perché parliamo di denaro dei nostri concittadini, che ci è stato affidato in cambio di servizi e incentivi».

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