Tumore al rene, la laparoscopia diventa in 3D: l’apparecchiatura, in uso all’Urologia del Papa Giovanno XXIII, permetterà di migliorare ulteriormente gli standard degli interventi in sala operatoria e il loro buon esito.
Un’attività quella della laparoscopia in 3D che posiziona L’Ospedale bergamasco tra i primi posti in Italia tra tutte le strutture pubbliche e private.
Bergamo, 9 maggio 2019 – E’ una colonna laparoscopica con visione 3D l’apparecchiatura di ultima generazione donata alle sale chirurgiche della Urologia del Papa Giovanni XXIII dalla A.O.B. Associazione Oncologica Bergamasca onlus, grazie alle risorse della Fondazione Cariplo e della Fondazione della Comunità Bergamasca onlus.
Introdotta da pochi anni nelle sale operatorie degli ospedali italiani, la tecnologia tridimensionale è un’evoluzione della laparoscopia tradizionale. Grazie al monitor in 3D, che aggiunge la dimensione della profondità, il chirurgo riesce a operare con una visione più realistica del campo operatorio laparoscopico, migliorando il dettaglio, aumentano l’efficienza e i risultati.
L’attrezzatura che è stata donata al Papa Giovanni XXIII, del valore di 100 mila euro, permetterà all’Urologia dell’Ospedale di Bergamo di migliorare ulteriormente l’approccio conservativo. L’obiettivo è quello di tutelare il più possibile la porzione sana del rene colpito dal tumore, per non comprometterne la funzionalità.
«Fondazione Cariplo e Fondazione della Comunità Bergamasca, unendo le proprie competenze e le proprie professionalità – ha affermato Carlo Vimercati, presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca onlus e componente della Commissione Centrale di Beneficenza della Fondazione Cariplo – hanno reso possibile la realizzazione di un progetto esemplare per il territorio, in grado di esprimere i valori filantropici delle due Fondazioni, e capace di generare un positivo ed elevato impatto sulla qualità della vita di tutta la nostra comunità. Diventare il punto di raccordo tra chi dona e chi riceve è la nostra mission e ci auguriamo che buone pratiche come questa possano indurre altri donatori a investire insieme a noi nella crescita della nostra comunità».
Nella fotografia in posa, da sinistra: Luigi Da Pozzo, Maria Beatrice Stasi, Maurizio Radici, Carlo Vimercati.
A tradurre questo finanziamento in realtà, acquistando il macchinario per donarlo all’Ospedale, è stata la A.O.B. Associazione Oncologica Bergamasca. La onlus, che opera da oltre vent’anni in Ospedale a favore dei malati oncologici, conosce bene il reparto di Urologia e la sua necessità di un costante aggiornamento della dotazione tecnologica.
«Da sempre A.O.B. è in prima linea nel contribuire all’aggiornamento tecnologico delle attrezzature e dei macchinari necessari all’attività dei medici che quotidianamente operano con i pazienti oncologici, al fine di migliorare affidabilità e precisione delle indagini diagnostiche – ha dichiarato Maurizio Radici, presidente di A.O.B. Associazione Oncologica Bergamasca onlus -. In questo caso, il tutto si è potuto concretizzare grazie al contributo della Fondazione Cariplo e della Fondazione della Comunità Bergamasca, che sono state davvero generose e attente alle esigenze del nostro Ospedale».
Grazie a questa donazione, lo staff chirurgico di Luigi Da Pozzo, direttore dell’Urologia del Papa Giovanni XXIII, potrà mantenere elevati gli attuali standard dell’attività interventistica mininvasiva. Per le sole neoplasie renali, sono circa 150 in media ogni anno gli interventi chirurgici, in gran parte eseguiti proprio in laparoscopia. Un’attività che contribuisce a posizionare l’Urologia del Papa Giovanni XXIII di Bergamo nella “top ten” di tutte le strutture italiane, sia pubbliche che private, per il trattamento della patologia tumorale di rene, vescica e prostata.
«La visione tridimensionale rappresenta un forte vantaggio in termini di precisione – ha spiegato Luigi da Pozzo – permettendo di operare con un campo visivo simile a quello fisiologico, riducendo l’affaticamento della vista del chirurgo, aumentando così la sicurezza per il paziente e il buon esito dell’intervento. Tutti i sistemi con monitor 3D permettono poi di migliorare l’addestramento dei giovani chirurghi, grazie ad una maggior semplicità di approccio nelle simulazioni, rispetto ai sistemi bidimensionali».
“Avere a disposizione strumenti tecnologici sempre più aggiornati è una necessità della medicina contemporanea: nel trattamento chirurgico del tumore del rene, come di tutte le altre patologie che trattiamo – ha commentato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Ringrazio quindi la Fondazione Cariplo e la Fondazione della Comunità Bergamasca onlus per aver reso disponibili queste importanti risorse per i pazienti della provincia e non solo. Grazie anche ad AOB Associazione Oncologica Bergamasca per la consueta generosità e per l’attenzione ai malati di tumore che si rivolgono al nostro Ospedale».
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