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154 posti letto ordinari (di cui 151 accreditati e contrattualizzati da Regione Lombardia) all’interno dei quali 24 posti letto per pazienti con Alzheimer, 10 posti letto nelle cure intermedie, 150 dipendenti diretti, 137 persone seguite in assistenza domiciliare, 125 utenti seguiti con la misura Rsa aperta (e 35 in attesa), 8 alloggi protetti, 8 persone nell’hospice e una retta da 1.600 euro al mese; una tra le strutture più convenienti del territorio grazie a un mix vincente tra attenzione ai costi e investimento dei ricavi.

Treviglio, 11 luglio 2019Sono questi i numeri della Rsa “Anni Sereni” di Treviglio, che ieri ha ospitato il Collegio di Direzione dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo. «Una realtà che ha saputo evolvere e creare una filiera – ha commentato Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo – articolando la propria risposta sui differenti e crescenti bisogni dell’utenza fragile e anziana, predisponendo una risposta completa».

Alla riunione della dirigenza di Ats Bergamo ha partecipato anche Marco Onofri, direttore dell’Agenzia di Controllo del Sistema sociosanitario lombardo, che partecipa alla cabina di regia composta dalla Direzione Generale Welfare e dalle otto Ats lombarde: «La nostra azione non è ispettiva o punitiva, ma idealmente preventiva ha chiarito Onofri –. Gli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere sono la crescita e il miglioramento continuo».

In particolare, l’Agenzia avvierà un’attività pilota con Ats Bergamo sull’antibiotico resistenza (l’Italia è uno dei Paesi in Europa in cui vengono utilizzati frequentemente antibiotici negli allevamenti, ndr) per poi diffondere tale iniziativa alle altre Ats lombarde sulla base dei risultati ottenuti.


«Ringrazio il dottor Giupponi – ha detto Augusto Baruffi, presidente della struttura Rsa di Treviglio – che ha scelto di svolgere il Collegio di Direzione di Ats di Bergamo sui territori e di averlo fatto nella nostra struttura. Stare insieme sul territorio consente a noi e ai programmatori di conoscere in diretta la realtà dei gestori di servizi socio-sanitari e assistenziali. Insieme dobbiamo pensare e realizzare nuove progettualità, cercando la maggior collaborazione e condivisione possibili per rispondere alle richieste degli utenti. Il solo modo per non sbagliare – ha proseguito – è fare rete e dialogare con i servizi del territorio, avendo Ats come programmatrice, per una risposta puntuale alle crescenti esigenze della popolazione – ha concluso – attuando la nuova riforma socio-sanitaria di Regione Lombardia».

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