Dopo l’anticipazione dei dati salienti, avvenuta lo scorso aprile, l’Osservatorio turistico della Provincia di Bergamo pubblica oggi i dati definitivi relativi all’anno 2018.
Aumenta il turismo straniero del 2% rispetto al 2017, ma diminuisce il cosiddetto turismo nostrano (dal 65,3% del 2008 al 55,7% del 2018 ) sul totale delle presenze.
Bergamo, 6 agosto 2019 – Con 2.340.788 presenze e 1.212.980 arrivi, il 2018 si è chiuso con un buon risultato in termini di flussi turistici per la Bergamasca. L’aumento del 2,0% totale delle presenze rispetto al 2017 è dato dalla media tra la percentuale di crescita di pernottamenti di turisti stranieri (+7,1% sul 2017) e quella delle presenze di turisti italiani (-1,7%% sul 2017). (Tab. 2.1 e 2.3).
Anche per il 2018, quindi, si registra la progressiva internazionalizzazione turistica di Bergamo e provincia e il ridimensionamento dell’incisività del turismo nostrano, che è passato dal 65,3% del 2008 al 55,7% del 2018 sul totale delle presenze.
L’anno scorso, la provincia di Bergamo ha raggiunto il 5° posto, tra le province lombarde, in termini di numero di pernottamenti e per la prima volta, il numero delle presenze di turisti stranieri supera il milione.
Parallelamente al fenomeno della progressiva internazionalizzazione, gli ultimi anni hanno visto il consolidarsi del comparto extra alberghiero e la conseguente crescita delle presenze turistiche in questa tipologia di struttura (+6,4 nel complesso e +17,2 le variazioni delle presenze straniere presso tali strutture).
Mentre a livello regionale e provinciale la maggior parte dei turisti sceglie ancora le strutture alberghiere per i propri pernottamenti (rispettivamente 71,2% e 50,8%), nel 2018 nella città di Bergamo le presenze in strutture extra alberghiere hanno superato, per la prima volta, quelle in esercizi alberghieri. (Graf. 3.5).
La Germania prima nelle presenze straniere
Tra i Paesi di provenienza dei turisti stranieri anche nel 2018, la Germania rappresenta la comunità più cospicua (11,5% del totale delle presenze straniere), seguita dalla Francia, dalla Spagna e dalla Polonia la quale si posiziona, con un balzo in avanti rispetto agli anni precedenti, al quarto posto facendo registrare un incremento nel numero delle presenze pari a +23,5%rispetto al 2017.
Molto felici anche le performances della Romania (+29,5%), della Russia (+17,2%) e dell’Ucraina (+107,5%). A conferma di quanto già evidenziato nel Rapporto 2017 del presente Osservatorio turistico, anche la Bergamasca, così come il resto delle mete turistiche dell’Italia del Nord Est ed alcune altre aree balneari della penisola, è interessata dal progressivo consolidamento del mercato dei turisti provenienti dall’Est Europa.
Anche nel 2018 si è confermata la marcata brevità della permanenza media la quale si attesta, nel settore alberghiero, attorno all’1,8 giorni mentre, nell’extra alberghiero, sul 2,3 (esattamente come nell’anno precedente) per una media di 1,9 giorni. Si tratta di un fenomeno globale che ha interessato l’intera Regione Lombardia la cui media, nel 2018, è stata pari a soli 2,4 giorni (6,2 la media nazionale).
Accoglienza turistica nella Bergamasca
La crescita dei flussi rispecchia naturalmente l’enorme crescita del sistema di accoglienza turistica della provincia di Bergamo che al 31 dicembre 2018 contava 1.890 strutture per un totale di 30.101 posti letto.
Anche nel 2018 la capacità complessiva, in termini di posti letto, è infatti aumentata di 329 unità rispetto al 2017 e di 1.365 nel decennio 2008-2018.
Variazioni nel decennio 2008-2018 nella provincia di Bergamo
La ricettività extralberghiera è stata caratterizzata da un fortissimo incremento (+1365 strutture e + 9211 posti letto), un vero e proprio moltiplicarsi di quasi tutte le tipologie di strutture e soprattutto di case ed appartamenti vacanza, foresterie lombarde e locande che sono passate da 62 a 1.078 strutture dal 2008 al 2018 per un aumento di posti letto da 673 a ben 6.566.
La ricettività alberghiera ha fatto registrare un decremento di 18 unità (per un totale di -553 posti letto) principalmente classificate come strutture ad una o due stelle. La contrazione dell’offerta alberghiera è una tendenza in atto anche a livello regionale: il calo dell’1,5% di Bergamo è in linea con il dato medio regionale.
«Siamo davvero soddisfatti nel constatare anche per il 2018 il trend positivo relativo ai flussi turistici – ha detto il presidente della Provincia, Gianfranco Gafforelli (in foto) – e cogliamo con grande entusiasmo il processo di espansione e soprattutto di internazionalizzazione di questo importante segmento dell’economia bergamasca. L’ampliamento dell’offerta in termini di capacità ricettiva soprattutto del settore extralberghiero (+ 110% negli ultimi 4 anni) ha rappresentato in questi anni una grande opportunità di sviluppo per il nostro territorio – ha proseguito – che i bergamaschi hanno saputo cogliere con grande spirito di imprenditorialità che da sempre li caratterizza».
«L’andamento degli arrivi dei turisti – ha sottolineato Claudio Bolandrini (in foto), consigliere delegato al Turismo – dimostra una forte crescita dell’attrattività del nostro territorio che possiede caratteristiche distintive grazie al ricco patrimonio storico-culturale, alle importanti eccellenze naturalistiche e alle pregiate raffinatezze enogastronomiche locali che consentono al visitatore di vivere un’esperienza turistica unica, diversificata e appagante in termini di benessere. La strategia dei prossimi anni – ha continuato – dovrà essere quella di proseguire nel lavoro di costruzione di reti e collaborazioni con tutti i soggetti istituzionali ed economici che possono permettere la valorizzazione dei diversi prodotti turistici integrando le opportunità della nostra offerta territoriale», ha concluso.