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E’ stato proposto a una delle famiglie un altro alloggio, ma non ha accettato perché il capo famiglia non era compreso tra i beneficiari.

Le loro speranze fanno affidamento all’incontro con il sindaco, Giorgio Gori, che avverrà il prossimo martedì 3 settembre.

Bergamo, 10 agosto 2019 – Sono in quattro: mamma, papà e due figli minorenni , tutti di origine indiana, e vivono in via Monte Grigna 11, da quasi un anno, da quando hanno chiesto aiuto al Comitato di Lotta per la casa di Bergamo, dopo aver subito lo sfratto ed essere rimasti per strada. Sono arrivati a Celadina da Boltiere, luogo in cui tutti e quattro hanno la loro ultima residenza.

Proposta di un alloggio alternativo

Quando i tecnici Enel hanno staccato i fili della corrente e sigillato il contatore, era stato proposto loro un alloggio alternativo, ma in quel momento del blitz, avvenuto il martedì del 6 agosto scorso, in casa mancava il capo famiglia, in quanto si trovava al lavoro. Così sono stati chiesti i documenti ai due ragazzi minorenni e alla made di questi, R., che ha detto: «Mi hanno chiesto i documenti e dove fosse mio marito. Ho risposto che era al lavoro, come quasi tutte le mattine». Nessun assistente sociale era presente al momento dello stacco della luce, nel corso del quale uno degli agenti presenti ha fatto una proposta alla signora che quest’ultima ha sintetizzato così: «Ci hanno detto che se volevamo potevano spostarci subito al condominio Mater, credo che sia vicino a Celadina, ma la proposta era valida per me e i miei figli. Mio marito doveva rimanere fuori. Non potevo accettare una proposta del genere: non voglio dividere la mia famiglia perché è proprio nelle difficoltà che bisogna rimanere uniti – prosegue R. – siamo rimasti tutti molto stupiti dalla proposta che non era possibile accettare. Ci insegnano che il valore della famiglia è importante e poi fanno queste proposte a chi ha davvero difficoltà. Oltre a dividere il nucleo familiare, la Casa Famiglia poi non offre altro che una soluzione temporanea, dopo di che, il nucleo familiare si ritroverebbe ancora una volta per strada», conclude l’occupante.

Martedì, 3 settembre: incontro con il sindaco Giorgio Gori.

Adesso agli occupanti dell’edificio di via Monte Grigna 11 non resta che aspettare il prossimo 3 settembre, giorno in cui il sindaco,Giorgio Gori ha promesso un incontro. Ma nel frattempo loro continuano a vivere senza elettricità: «Abbiamo torce, candele e qualche volta i vicini ci danno una mano per ricaricare computer e telefonini – aggiunge un altro occupante –. Per ora è dura, ma ce la facciamo, perché non c’è ancora freddo, anche se ogni tanto anche una doccia tiepida e un frigo non sarebbero male».

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