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La Fondazione Istituti Educativi presenta i sette progetti vincitori del bando Orientamento Formazione Lavoro, un’opportunità per i tanti giovani inattivi o in cerca di lavoro in provincia di Bergamo.

 

 

Bergamo, 3 ottobre 2019 – Sono 9.000 i giovani in cerca di un’occupazione tra i 15 e i 29 anni residenti in provincia di Bergamo. Altri 93.000 sono inattivi. Numeri preoccupanti, che necessitano di azioni urgenti in ambito di formazione e di offerta di lavoro. Numeri che hanno portato La Fondazione Istituti Educativi a mettere a disposizione 500 mila euro, attraverso il bando Orientamento Formazione e Lavoro, a sostegno di progetti nel campo dell’accompagnamento al lavoro, del supporto a formatori e orientatori in ambito sia scolastico sia aziendale, della formazione, dell’inchiesta e dell’analisi su scala territoriale.

Tra i numerosi progetti presentati, sette sono stati ritenuti validi e meritevoli, spiccando nella progettualità e rispondendo pienamente alle aspettative della Fondazione nel creare coesione e interscambio sul territorio. Il comune denominatore di tutti i progetti vincitori: la capacità di far rete sul territorio con altre strutture partner per offrire un percorso di crescita e lavorativo di successo.

«Nella scelta dei progetti vincitori – spiega Luigi Sorzi, presidente della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo, – abbiamo privilegiato la capacità di fare rete e la coordinazione fra soggetti partner. Non è stato semplice perché in tanti hanno aderito al bando Orientamento Formazione e Lavoro, e la qualità delle proposte è stata davvero molto alta. Intercettare giovani a rischio dispersione, integrare scuola e lavoro, creare start up sono alcuni dei temi scelti. Supportare i giovani nella loro formazione e nella crescita è l’obiettivo che da sempre la Fondazione persegue e promuove».

Il progetto “UN TERRITORIO CHE SI ORIENTA” promosso da ACLI ha la particolarità di abbracciare un’ampia platea, rivolgendosi al territorio e coinvolgendo le famiglie, spesso poco consapevoli rispetto alle possibilità oggi offerte dal mondo del lavoro e alle scelte che i propri figli si trovano ad affrontare. “OPEN YOUR SKILLS BOX” sostenuto dalla Scuola d’Arte Fantoni si propone di sostenere e facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro dei ragazzi che escono da percorsi di studio nel settore grafica, coinvolgendo una platea di aziende del settore. Il progetto “POLARIS”, proposto dalla Fondazione Maddalena di Canossa, si occupa di orientamento per i ragazzi delle scuole medie, delle superiori e per i Neet che compongono la cosiddetta generazione Z, ragazzi tra i 15 e i 17 anni, che oggi si trovano ad affrontare scelte chiave della loro vita, come la scelta dell’indirizzo di studi e di lavoro.

Il progetto “FOOL” di Associazione Mosaico si propone di intervenire sugli studenti delle scuole secondarie e sui giovani iscritti alla leva civica allo scopo di rafforzare i soft skills e offrendo supporto ai ragazzi attraverso incontri di orientamento vocazionale e coaching.

Tra i progetti vincitori c’è anche chi ha puntato su un forte coinvolgimento nelle attività sia delle aziende sia dei beneficiari finali, come Servizi Confindustria Bergamo che – con il progetto SmarTECH@Smile – metterà in campo programmi di integrazione scuola-azienda, che si svolgeranno nell’ambito di SMILE – Smart Manufacturing Innovation Lab for Enterprises, iniziativa nata in collaborazione tra Kilometro Rosso, ITIS Paleocapa di Bergamo, Comune di Bergamo, Confindustria Bergamo e Università degli Studi di Bergamo  

Infine, Consorzio Mestieri Lombardia (progetto JOB SHUTTLE) e Associazione Formazione Professionale Patronato San Vincenzo (progetto Net-Work For NEET), mediante il coinvolgimento di numerosi partner e la proiezione sull’intero territorio della provincia di Bergamo, hanno concepito progettualità utili ad intercettare giovani a rischio dispersione, fra i 16 e 18 anni che hanno abbandonato il percorso di studio dopo l’obbligatorietà.

«Il processo di valutazione di merito dei progetti – prosegue Sorzi – si è basato sui 7 criteri stabiliti dal regolamento: rispondenza agli obiettivi del bando, qualità e rilevanza strategica, originalità e innovazione, ampiezza e coerenza del partenariato, pertinenza, fattibilità, sostenibilità. Dopo un accurato esame, il consiglio di amministrazione ha selezionato i 7 progetti cui assegnare il contributo; al fine di ampliare il novero dei progetti finanziabili è stata assegnata una quota percentuale di contributo inferiore a quella massima indicata dal bando», conclude il presidente.

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