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La Polizia di Stato ha tratto in arresto l’autore della rapina perpetrata lo scorso 16 ottobre a danno della filiale della Banca di Credito Cooperativo dell’Oglio e Serio, sita nella locale via dei Partigiani.

 

Bergamo, 12 novembre 2019 – Agenti della Squadra Mobile della locale Questura, a seguito di una celere e brillante indagine, hanno tratto in arresto Di Matteo Giuseppe (nel riquadro sotto), nato nel 1958 a Seriate, pluripregiudicato, attualmente in regime di semilibertà.

Ecco la cronologia dell’accaduto

Alle 8.50 di mercoledì 16 ottobre, un rapinatore solitario, dopo aver fatto accesso al predetto Istituto bancario, sito nel pieno centri cittadino, a pochi passi dalla Procura della Repubblica, scavalcava il bancone, e si rivolgeva al cassiere minacciandolo di sparargli se non gli avesse consegnato il denaro custodito dentro la cassaforte. Subito dopo, quindi, arraffava una somma di denaro, successivamente quantificata in € 13.970 in banconote di vario taglio, e si dava, appiedato, ad una precipitosa fuga.

Alcuni poliziotti della Sezione Antirapina della Squadra Mobile intervenivano prontamente sul posto, e provvedevano alle escussioni dei soggetti presenti: questi asserivano che il rapinatore, benchè travisato, era verosimilmente un uomo di circa 50 anni di età, che si esprimeva in italiano.

Alla luce di queste informazioni, nonché dal modus operandi dell’autore della rapina, ripreso dalle telecamere interne ed esterne alla banca, gli investigatori, conoscendo la realtà criminale della bergamasca, concentravano le loro attenzioni sul pregiudicato Giuseppe Di Matteo, annoverante precedenti anche per rapina, che allo stato godeva del regime di semilibertà, in virtù del quale era autorizzato ogni mattina a lasciare la casa circondariale di via Gleno, per poi farvi ritorno, la sera, per dormire.

Gli inquirenti sulle tracce del pregiudicato Di Matteo

Pertanto veniva posta in essere un’attenta attività di osservazione e pedinamento, che consentiva di appurare come il Di Matteo avesse una postura, una fisicità e delle movenze del tutto simili a quelle dell’autore della rapina.

Si accertava, inoltre, che l’uomo aveva nella propria disponibilità un’autovettura Fiat Punto, intestata alla moglie, a bordo della quale veniva notato più volte, e si appurava che l’autore della rapina era giunto, in un’area prossima alla via dei Partigiani, proprio tramite la vettura in parola, l’unica che il malvivente era autorizzato ad utilizzare dal Tribunale di Sorveglianza di Brescia, in virtù del proprio status di semilibertà.

Le indagini non hanno lasciato dubbi

L’attività investigativa degli uomini della Questura consentiva quindi di ottenere inconfutabili riscontri sulla responsabilità penale di Di Matteo, che venivano pienamente sposati dall’Autorità giudiziaria, la quale emetteva ordinanza di custodia cautelare in carcere a cui gli uomini della Squadra Mobile hanno dato esecuzione, in data odierna, traendo in arresto il pregiudicato, perquisendo la sua abitazione e, con il prezioso ausilio di personale della Polizia Penitenziaria, i luoghi nella sua disponibilità all’interno della casa circondariale di Bergamo.

 

 

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