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21^ Giornata nazionale del Trauma Cranico: incontro all’ATS sulle Gravi Cerebrolesioni Acquisite (GCLA) in provincia di Bergamo nel triennio 2016-2018 a cura del Servizio Epidemiologico Aziendale – staff Direzione Generale ATS Bergamo.

 

Bergamo, 15 novembre 2019 – In occasione della 21a Giornata nazionale del Trauma Cranico e del convegno sulle Gravi Cerebro Lesioni Acquisite (GCLA) che si terrà a Bergamo in data 16 Novembre 2019, ATS Bergamo ha predisposto, tramite il suo Servizio di Epidemiologia, un’approfondita analisi epidemiologica sui dati dell’ultimo triennio per la provincia di Bergamo relativamente a questa tematica.

Principali evidenze in sintesi dello studio epidemiologico

a. Il fenomeno GCLA (Gravi Cerebro Lesioni Acquisite) è di particolare rilevanza quantitativa in provincia di Bergamo, in quanto il “carico di malattia” indotto da circa 2.900 pazienti all’anno per 3.300 ricoveri è da valutare approfonditamente per l’impatto sul sistema dei ricoveri, sul sistema riabilitativo e sulle famiglie, oltre che sul paziente stesso.

b. Il 9% dei ricoverati decede entro la durata del ricovero stesso (ma con un livello di decesso pari al 22% nei ricoveri per GCLA emorragiche/Anossiche). In generale, la quota maggiore di decessi avviene entro le prime due settimane (di fatto, intra-ricovero), per crescere ancora entro il primo semestre dalla data di ricovero dall’incidente.

c. La sopravvivenza varia in misura ampia in base al tipo specifico di GCLA. La sopravvivenza maggiore (al termine di 72 mesi di osservazione) è quella relativa ai casi di Trauma Cranio Encefalico (TCE): 67 mesi in media. 59 mesi, invece, il dato per i casi di GCLA ischemica. La sopravvivenza minore si osserva nei casi di CGLA emorragica/anossica, in cui più dell’80% decede entro sei mesi dall’evento.

d. Il 22% dei ricoverati viene indirizzato ad un percorso riabilitativo dopo la dimissione dalla struttura per acuti.

e. Le cause dei traumatismi sono differenti con le età. I traumi da incidente stradale sono prevalenti nell’età adulta, con un picco particolarmente rilevante nell’età compresa tra 15 e 24 anni, sia per i maschi che per le femmine. Nell’età infantile e nell’età senile risultano prevalenti gli infortuni domestici. Gli infortuni sul lavoro sono prevalenti negli uomini in età compresa tra i 20 ed i 55 anni, con un picco intorno ai 40. Queste evidenze appaiono importanti in un’ottica di pianificazione di interventi di prevenzione.

L’analisi epidemiologica di ATS Bergamo: approfondimento

Per “grave cerebro lesione acquisita” (GCLA) si intende un danno cerebrale, dovuto a trauma o ad altre cause (anossia cerebrale, emorragia/ischemia cerebrale), che determina una condizione di coma di durata non inferiore alle 24 ore e menomazioni sensomotorie, cognitive o comportamentali permanenti, tali da comportare disabilità. Nell’ambito delle GCLA è indispensabile distinguere le GCLA di origine traumatica (grave trauma cranio-encefalico) da quelle di origine non traumatica (a loro volta suddivise in vascolare emorragica, ischemica, ipossico-anossica).

L’indagine epidemiologica sulla provincia di Bergamo del Servizio di Epidemiologia Aziendale di ATS Bergamo dimostra, rilevando ben 2.900 pazienti l’anno colpiti da una GCLA, con una quantità di ricoveri acuti pari a 9.915 nel triennio in studio (più di 3.300 all’anno), come questi eventi comportino un forte impatto come carico di patologia sull’intero sistema di welfare per gli aspetti economici, ma soprattutto per quelli sociali e familiari. Nel triennio, il trend dei ricoveri appare stabile.

Il rapporto complessivo maschi/femmine è pari a 1,33 e vede quindi prevalere, con un moderato eccesso, la presenza di soggetti maschili. Quando si confrontano le singole entità patologiche, mentre per le GCLA Emorragiche/Anossiche e le GCLA Ischemiche non vi è differenza tra maschi e femmine (ratio M/F = 1,23), il rapporto si sbilancia in modo rilevante per i Traumi Cranio Encefalici (ratio M/F = 1,58). Questa differenza nei dati è determinata da una differente distribuzione dei fattori di rischio. Infatti, mentre il rischio di trauma cranioencefalico è prevalente per gli uomini per quasi tutto l’arco della vita, con un chiarissimo picco in età giovanile-adulta, in età senile il rischio diventa prevalente per il sesso femminile. Tale inversione potrebbe essere correlabile alla maggiore longevità del sesso femminile, ma anche altri fattori potrebbero essere chiamati in causa, come per esempio l’abbattimento per il sesso maschile del rischio lavorativo post-pensionamento o la diminuzione all’uso dell’auto, mentre resterebbe costante il rischio per le donne di incidente domestico. Per quanto concerne il rischio da ricovero per GCLA emorragiche, si evidenzia una sostanziale identità distributiva tra i generi, mentre per le GCLA ischemiche il rischio è costantemente più elevato per gli uomini fino ai 75 anni, quando prevale in ambito femminile.

Con l’età, varino anche le cause di traumatismo. I traumi da incidente stradale sono prevalenti nell’età adulta, con un picco particolarmente rilevante nell’età compresa tra 15 e 24 anni, sia per i maschi sia per le femmine. Nell’età infantile e nell’età senile risultano prevalenti gli infortuni domestici. Gli infortuni sul lavoro sono prevalenti negli uomini in età compresa tra i 20 ed i 55 anni, con un picco intorno ai 40. Queste evidenze appaiono importanti in un’ottica di pianificazione di interventi di informazione e prevenzione.

Per la tipologia di dimissione, il 63% dei ricoveri esita in una dimissione a domicilio, mentre il 22% richiede un successivo percorso riabilitativo, all’interno della medesima struttura o ad altra esterna. Continua ad esistere una quota pari al 9% di decessi intra-ospedalieri (in particolare determinata dalle GCLA Emorragiche).

Commento

Le Gravi Cerebro Lesioni Acquisite costituiscono un tema di particolare rilevanza per l’intera popolazione. Il quadro di transizione epidemiologica e demografica mostra un continuo innalzarsi dell’aspettativa di vita. Lo sviluppo di nuove conoscenze e avanzate tecnologie mediche consente sempre più il superamento delle fasi critiche in patologie drammaticamente acute verso un’evoluzione cronica. Tuttavia, mentre assistiamo al forte spostamento del bisogno di salute verso le malattie cronico-degenerative e le malattie stabilmente cronicizzate, le situazioni legate a un evento acutissimo come le GCLA comportano l’insorgenza di disabilità acquisite molto importanti.

La gestione del paziente che ha subito una cerebro lesione rappresenta un paradigma delle complessità emergenti fra bisogno sanitario e bisogno sociale di paziente, caregiver e famiglia.

Le problematiche che insorgono a seguito di un evento drammatico come l’essere colpito da una GCLA sono complesse e su differenti livelli. Sono problemi di tipo fisico, cognitivo ed emotivo, con i correlati personali, familiari e sociali. I servizi socio-sanitari e sociali, con i Comuni e gli Ambiti Territoriali, sono chiamati a sviluppare, in un percorso di rete, maggiore adeguatezza ed efficacia per garantire le crescenti richieste della popolazione, anche se non aiutano le difficoltà che stiamo vivendo, in questi anni, per la riduzione delle risorse disponibili.  

Si propongono quindi, come temi focali di ordine strategico, l’integrazione degli elementi legati a complessità clinica, fragilità e disabilità e, inevitabilmente, a continuità assistenziale. L’approccio di intervento deve infatti necessariamente essere di rete, nel senso di organizzazione integrata tra ospedale e territorio, nelle varie componenti multi-professionali che, come emerge dai dati di questo lavoro, devono contribuire al raggiungimento della miglior qualità di vita possibile per il paziente colpito da GCLA.

L’ATS di Bergamo, nel quadro di sviluppo della sua mission di Agenzia di Tutela della Salute sul territorio, è impegnata a rispondere ai bisogni sempre più complessi, espressi da una parte della  popolazione, che richiedono, da un lato, un intervento riabilitativo precoce e globale mirato al recupero cognitivo del soggetto, dall’altro un progetto di integrazione che preveda la costruzione di una rete con le risorse del territorio. Questa necessità è rivolta soprattutto all’ottimizzazione degli esiti del paziente con TCE, laddove cioè si può agire in termini di riduzione della disabilità. A tal proposito, la programmazione sanitaria deve essere incentrata sull’appropriatezza recettiva e sulla qualità di intervento delle strutture e dei percorsi assistenziali implicati nelle fasi successive all’emergenza, coinvolgendo sempre di più le aree socio-sanitaria e sociale.

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