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Torna mercoledì 18 dicembre alle 11.30 nella Sala Consiliare di Palazzo Frizzoni, il Premio Maria Riboli, terza edizione del concorso di moda nazionale che i Comuni di Bergamo, Borgo di Terzo, Solza, Vigano San Martino e l’Istituto d’Istruzione Superiore “Caterina Caniana” hanno istituito per ricordare Maria Riboli, la trentatreenne bergamasca uccisa insieme ad altre 21 persone durante un assalto jihadista in un caffè di Dacca, in Bangladesh, nel 2016.

Bergamo, 16 dicembre 2019 – Maria Riboli, originaria di Vigano San Martino, ma che negli ultimi anni si era trasferita a Solza, aveva frequentato l’Istituto Caniana specializzandosi nel campo della moda, sua grande passione; divenuta manager nel settore tessile, al momento dell’attentato terroristico si trovava in Bangladesh proprio per motivi di lavoro.

I familiari di Maria, nei mesi seguenti a tale attentato, hanno espresso il desiderio che il loro grande dolore potesse trasformarsi in un progetto positivo a favore del prossimo: da ciò è nata l’idea di ricordare Maria con un’iniziativa di educazione e formazione dei giovani.

Consistenza del premio

Il premio quindi è stato pensato per promuovere iniziative finalizzate a condannare la violenza e ad educare alla tolleranza e al rispetto anche attraverso l’espressione artistica che caratterizza la produzione di moda. Le studentesse che ritireranno il premio sono frequentanti il 4° o 5° anno di un corso di un istituto di istruzione superiore del settore della moda in tutta Italia, e si vedranno assegnare una borsa di studio del valore di 1.000, 600 e 400 euro. Uno speciale premio andrà a una classe dello stesso Istituto Caniana di Bergamo.

«Con il concorso e le borse di studio in memoria di Maria Riboli vogliamo, ogni anno, riaffermare la nostra ferma condanna del terrorismo e di chi uccide in nome della fede», sottolinea il Presidente del Consiglio Comunale del Comune di Bergamo Ferruccio Rota», «L’educazione costituisce uno strumento importantissimo per trasmettere questi valori, e per questo abbiamo deciso di ricordare la nostra concittadina istituendo tre borse di studio proprio nella scuola di moda che Maria Riboli aveva frequentato. Sette miliziani islamici», prosegue Rota, «sono stati condannati a morte in Bangladesh lo scorso novembre per l’attacco nel quale perse la vita anche Maria: sono certo che questo sia il modo migliore per ricordarla e per far sì che tantissimi giovani in Italia possano conoscere la sua storia e la sua passione per questo lavoro,»conclude.

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