Gallera: «Invitiamo a vaccinarsi i cittadini tra gli 11 e i 50 anni»
Bergamo, 23 dicembre 2019 – L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e il sindaco Maria Ori Belometti, illustrano le azioni che si stanno mettendo in campo, insieme alle Agenzie di Tutela della Salute di Bergamo, di Brescia e all’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) di Bergamo Est, a seguito di un nuovo caso di infezione (il terzo in pochi giorni) verificatosi nella stessa comunità locale, e che vede ricoverato un 36enne in prognosi riservata all’Ospedale di Brescia.
«Le analisi hanno confermato un nuovo caso di Sepsi da Meningococco C per un cittadino residente a Villongo», spiega Gallera. «Abbiamo già avviato le profilassi ed estenderemo l’offerta vaccinale fino ai 50enni del paese. Oltre alle operazioni di profilassi antibiotica, che hanno già coinvolto familiari e conoscenti» – prosegue l’assessore – «abbiamo deciso di estendere il piano di offerta vaccinale avviato a seguito dei primi due eventi: stiamo già procedendo a contattare direttamente e personalmente tutti i giovani residenti di età compresa fra gli 11 e 25 anni, ed ora pensiamo di coinvolgere i medici di base per formulare la proposta di vaccinazione alla popolazione fino a 50 anni.»
Apertura Presidio socio sanitario territoriale di Sarnico
Sono confermate le aperture aggiuntive degli ambulatori a Sarnico sede del Presidio socio sanitario territoriale (PreSST) ASST Bergamo Est, P.zza Libertà 37, nei giorni 24 – 27 – 30 e 31 dicembre e 2 – 3 gennaio ore 9-12 con accesso libero.
Apertura ambulatorio straordinario per vaccinazioni aggiuntive
Contestualmente Gallera e Maria Ori Belometti stanno valutando l’apertura un ambulatorio straordinario, in paese, in locali che verranno definiti nelle prossime ore, a cura dell’Agenzia per la Tutela della Salute di Bergamo, per procedere a sedute aggiuntive di vaccinazione.
I due casi precedenti
Nelle scorse settimane, analoghe infezioni da Meningococco C avevano colpito due ragazze di Villongo, una delle quali era deceduta in ospedale. Allora erano state avviate le profilassi per oltre 400 persone che erano entrate in contatto con le ragazze colpite dall’infezione e formulate le opportune proposte vaccinali.
Secondo gli esperti, il batterio pare sia particolarmente aggressivo e determina infezioni generalizzate particolarmente gravi.
«Siamo in stretto contatto con l’Istituto Superiore di Sanità» – conclude Gallera – «con cui abbiamo condiviso le linee d’intervento e gli approfondimenti necessari.»