La comitiva dei ventisei bergamaschi che si trova in quarantena all’hotel Mercure nel centro di Palermo, ieri mattina, alle 11, ha ricevuto, in una situazione non facile in cui versa, un segnale di vicinanza dalla Bergamasca e una testimonianza di solidarietà dai siciliani che fanno riferimento al mondo delle associazioni e in particolare all’Avis.
Bergamo, 28 febbraio 2020 – I ventisei bergamaschi, che sono seguiti dalle autorità sanitarie locali, contattate per questi aspetti dal Dipartimento di prevenzione di ATS Bergamo, in costante collegamento con i colleghi siciliani, ieri hanno ricevuto una sorpresa dai concittadini di Avis Bergamo.
A raccontare l’iniziativa è Oscar Bianchi (in foto), bergamasco e presidente di Avis Lombardia oltre che tesoriere di Avis Bergamo, che ha detto: «Sono stato contattato dall’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo che mi ha fatto presente la situazione dei nostri concittadini a Palermo. Il direttore Massimo Giupponi mi ha chiesto se tramite la rete delle associazioni sarebbe stato possibile fare qualcosa per la comitiva ferma a Palermo.»
Bianchi ha quindi chiamato il presidente dell’Avis di Palermo, Salvatore Calafiore, con cui vi sono ottimi rapporti perché Bergamo e Palermo sono due importanti realtà del mondo avisino. «Gli ho chiesto la disponibilità a darci una mano e Salvatore mi ha confermato subito la sua attenzione», prosegue Bianchi, «ha preso contatti con la capogruppo dei bergamaschi, Daniela Viviani, la quale ha raccolto le esigenze specifiche di ciascuno dei 26 bergamaschi: dalle caramelle ai succhi di frutta, dai giornali al sapone… piccole esigenze forse, ma importanti in una situazione delicata come la loro. Mercoledì sera ho ricevuto la lista dei desiderata», continua Bianchi, «Quindi l’ho girata al collega Calafiore che ieri mattina, attorno alle 11, ha recapitato presso l’hotel i pacchi con quanto richiesto, accompagnandoli con una lettera con cui esprimeva la sua personale vicinanza ai bergamaschi. Ho ringraziato il presidente Calafiore che mi ha risposto con poche, ma significative parole: “Ho fatto solo ed esclusivamente l’avisino!”. «Un comportamento esemplare, che non richiede altri commenti. D’altra parte la rete tra il mondo associativo bergamasco e le istituzioni locali, su cui lavoriamo da tempo anche con ATS, ha funzionato e ha permesso di ingaggiare un’altra rete – questa volta interna, quella di Avis – dando una risposta tempestiva ai bisogni della gente, semplicemente andando a muovere gli snodi giusti,» conclude Bianchi.