Un incontro, quello del primo cittadino di Bergamo, per comprendere le ragioni della richiesta di tale incontro chiesto dai detenuti della casa Circondariale di via Gleno e trasferire al ministro di Grazia e Giustizia Bonafede le loro richieste.
Bergamo, 11 marzo 2020 – L’incontro con il sindaco Gori è stato chiesto dai detenuti tramite la direttrice del carcere, Teresa Zanotta, in un momento così delicato per il Paese, in particolare, per la Lombardia.
I detenuti hanno raccontato al primo cittadino le criticità, problemi e condizioni in cui versano in questo momento di grande apprensione per la diffusione del coronavirus.
Istanza dei detenuti indirizzata al ministro di Grazia e Giustizia
A differenza di quel che è avvenuto nelle altre carceri italiane, nelle quali sono scoppiate proteste e violenze, a Bergamo i detenuti hanno scelto la via del dialogo per portare all’attenzione delle istituzioni sia locali che governative le proprie istanze: hanno infatti redatto una lettera indirizzata al Ministro di Grazie e Giustizia e un documento da inoltrare alla magistratura penitenziaria.
Il confronto tra il sindaco, la direttrice e una delegazione di circa 25 detenuti appartenenti a tutte le sezione della casa circondariale, è durato circa un’ora, nel corso del quale questi ultimi hanno mostrato tutta la loro preoccupazione alla luce dei recenti sviluppi dell’epidemia in atto, chiedendo l’applicazione di misure che snelliscano i tempi per le istanze di pene alternative, in modo anche da migliorare le condizioni di affollamento nelle celle del penitenziario bergamasco e rispettare così le direttive che in questi giorni sono fondamentali per contenere la diffusione del coronavirus.
Nel carcere di Bergamo i detenuti sono circa 500
Le autorità carcerarie stanno notevolmente impegnandosi per evitare che il Covid-19 si diffonda anche all’interno della Casa Circondariale, con conseguenze facilmente immaginabili. Al termine del confronto, il Sindaco Gori, ha dichiarato di aver apprezzato la scelta dei detenuti di Bergamo, ovvero di non avere inscenato proteste violente simili a quelle avvenute, di recente, nelle carceri di altre città italiane, e di avere manifestato, al meglio, le loro richieste presso le istituzioni.
Alla fine dell’incontro, Il sindaco si è impegnato a farsi portavoce delle richieste avanzate dai detenuti con il Ministro Bonafede.