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Il covid-19 sembra non avercela con bambini e neonati bensì predilige gli anziani, di cui due terzi sono persone con più di 60 anni e con patologie pregresse.

 

 

Bergamo, 21 marzo 2019 – Ieri i ricercatori di Bologna hanno dato la conferma di quello che io ho sempre sostenuto: il virus covid-19 predilige le zone più inquinate, sembra che si lega bene con il particolato atmosferico, ossia alle polveri sottili (PM10).

Infatti la Cina e una delle nazioni più inquinate del pianeta.

Anche qui in Italia il covid-19 sembra essersi sviluppato nelle regioni del Nord a maggiore tasso di inquinamento rispetto a quelle centrali e meridionali.
Ma ci sono anche altre ragioni: il forte aumento di persone anziane che vivono negli agglomerati urbani, e il poco ricambio della popolazione con nuove nascite.
Perché? Perché il covid-19 sembra proprio avercela con gli anziani che raggiungono quasi l’80% dei decessi da coronavirus, specialmente con patologie pregresse, e non con i bambini e neonati.

Circa dieci giorni fa, in una conferenza stampa all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, a cui ho partecipato anch’io, sempre con la debita distanza di sicurezza l’uno dall’altro, tra i colleghi giornalisti e il personale sanitario, è stato detto che in terapia intensiva, assieme agli altri ricoverati anziani, c’erano due 35enni e un neonato di 20 giorni, tutti affetti da polmonite acuta atipica causata dal covid-19. Gli anziani e i due 35enni respiravano con l’ausilio del respiratore a ossigeno liquido, mentre il neonato, che avrebbe dovuto essere il più fragile, reagiva meglio di tutti e respirava autonomamente.
In natura esistono animali cosiddetti predatori spazzini: squali nel mare, aquile e lupi sulla terraferma che preferiscono uccidere le prede ferite, più deboli o malate, anziché quelle sane. Ci dovrà pur essere un motivo. Qualcuno potrebbe dire che quelle sono prede più facili perché sono più lente, può darsi, ma io una volta ho visto, con i miei occhi, un documentario in cui un cucciolo di antilope passeggiava accanto a una leonessa e questa, sdraiata a terra, rimaneva indifferente, lo annusava solamente, poi si alzava e partiva per la caccia insieme al branco. Io penso che se al posto del cucciolo ci fosse stata la madre, la leonessa l’avrebbe sbranata senza indugio alcuno.

Tornando al coronavirus, si suppone che la sua trasmissione tra le varie specie animali e l’uomo sia avvenuta nei mercati di animali vivi nella provincia cinese del Guangdong.

Come si è visto in questo periodo ci sono epidemie influenzali e non che si possono espandere in pandemie, molte delle quali sono state sconfitte dai vaccini (peste, sars, ebola) e dagli antibiotici. Quindi secondo me, la natura, ogni volta che sulla Terra si verifica un forte incremento di popolazione,come quello attuale, mette in atto altre strategie, attraverso nuovi virus, per la pianificazione naturale.

Questo è ciò che penso dell’attuale pandemia da coronavirus che sta interessando tutta la Lombardia, un po’ meno le altre regioni centro-settentrionali, quelle meridionali, e gran parte del Mondo intero.

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