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“Le società di pompe funebri non sono sole” ha detto l’assessore ai Servizi Cimiteriali del Comune di Bergamo sostenendo che la locale LIA, Liberi Imprenditori Associati, nella giornata di oggi, ha lanciato l’allarme delle imprese funerarie, a causa delle sempre crescenti vittime di coronavirus in città.

Bergamo, 28 marzo 2020 – L’Assessore ai Servizi Cimiteriali Giacomo Angeloni si trova in prima linea in questi giorni di emergenza coronavirus. “Il Comune di Bergamo riconosce lo straordinario lavoro che gli operatori delle imprese di pompe funebri stanno svolgendo”, sottolinea Angeloni. “In queste settimane di crisi siamo stati interlocutori preziosi per LIA e siamo intervenuti più volte a loro sostegno, per risolvere problemi anche fuori dalla nostra competenza territoriale. In questi giorni difficili continueremo a essere al loro fianco.”

“Abbiamo innanzitutto messo a disposizione la chiesa del cimitero e lavorato perché aprissero altre camere mortuarie di emergenza”, prosegue Angeloni, “come la chiesa di Seriate e lo spazio di Ponte San Pietro. Sono state derogate le questioni burocratiche, evitando lungaggini inutili e un ulteriore appesantimento del lavoro. Stiamo lavorando, grazie al supporto economico di BOF con appunto LIA, UBI e Banca Popolare di Sondrio per creare un fondo di garanzia per  i pagamenti anticipati che devono sostenere le aziende, soprattutto nei casi di cremazione. In situazioni normali non ci sono mai stati problemi, ma con questi volumi di lavoro e di attività si sono verificati seri problemi di liquidità a cui stiamo cercando di dare risposta concreta.”

“Infine”, continua l’assessore, “da lunedì 600 mascherine saranno messe a disposizioni del personale delle pompe funebri. Vorrei approfittare per sollecitare anche noi ATS e Regione Lombardia affinché vengano forniti dispositivi di protezione adeguati e garantiti tamponi agli operatori  del settore. Ci appelliamo perché lunedì non vengano interrotti questi servizi, fondamentali in questo periodo,” conclude Angeloni.

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